A Ponticelli, poco dopo le 10 di ieri mattina, un uomo è stato ucciso per vendetta trasversale, era infatti il fratello di un boss. Nient’altro che una tipica dinamica criminale in un contesto decisamente a rischio, destinata molto probabilmente a colpire la nascita di un gruppo emergente nella zona.
Ponticelli, ambulante ucciso perché fratello di un boss: era un obiettivo facile
Ieri, poco dopo le 10 del mattino, in Via Argine, civico 91, un venditore ambulante di nome Emanuele Pietro Montefusco, è stato ucciso con 5 colpi di pistola. L’uomo, di 49 anni, stava vendendo rotoli di carta per strada, quando improvvisamente i killer sono sbucati fuori a bordo di un’auto e l’hanno sparato colpendolo prima all’altezza del braccio e poi alla nuca.
Chi era Montefusco e perché è stato ucciso
Emanuele Pietro Montefusco era già stato pregiudicato in passato per piccoli reati ed era noto agli inquirenti per essere il fratello di Salvatore, alias Zamberletto, un emergente del rione De Gasperi.
Le motivazioni del reato sono quindi da ricondurre a dinamiche tipicamente criminali che si stanno registrando ormai da tempo a Ponticelli, zona in cui si contrappongono esponenti del clan De Micco e altri gruppi di malavitosi. Un contesto decisamente a rischio, anche alla luce del recente ritorno in libertà di alcuni soggetti riconducibili al clan Minichini-Casella, all’indomani del maxiprocesso culminato in decine di condanne a carico dei presunti boss.
L’uccisione di ieri è però possibilmente riconducibile ai D’Amico, in contrapposizione ai De Micco. Non è infatti il primo omicidio destinato a colpire il gruppo emergente nella zona: poche settimane fa due uomini, sempre legati al fratello dell’uomo ucciso, sono stati travolti da un’auto.
Seguendo la pista della vendetta trasversale quindi il 49enne, fuori dal giro ma bersaglio facile, potrebbe aver pagato con la vita il tentativo di colpire sul nascere le evoluzioni criminali dei nuovi aspiranti padroni di rione De Gasperi.