C’è anche un’azienda di trasporti salernitana coinvolta nell’inchiesta della procura di Milano, che ha portato all’emissione di un decreto di sequestro preventivo d’urgenza nei confronti di Amazon Italia Transport Srl. La società, parte del colosso dell’e-commerce, è stata sequestrata per un totale di oltre 121 milioni di euro come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Salerno, un’azienda di trasporti coinvolta nell’inchiesta su Amazon
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economica e Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano in collaborazione con il settore contrasto illeciti dell’Agenzia delle Entrate, riguardano il fenomeno della “somministrazione illecita di manodopera,” come affermato dal procuratore capo Marcello Viola. Le indagini ipotizzano una complessa frode fiscale, in cui la beneficiaria finale avrebbe utilizzato fatture per operazioni inesistenti attraverso falsi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, violando la normativa di settore.
Tra le oltre venti società coinvolte nella “somministrazione di manodopera” a favore di Amazon, figura anche la Salerno Trasporti. Questa azienda avrebbe beneficiato di illeciti fiscali, applicando prezzi competitivi e riducendo indebitamente il carico contributivo di Amazon Italia Transport. Tuttavia, attualmente, la società di Giovanni Cammarota non è stata destinataria di alcun sequestro d’urgenza.
Le indagini
Secondo la procura di Milano, Amazon adotta un sistema simile a quello già scoperto in altre grandi aziende della distribuzione, noto come “serbatoi di manodopera”. Le grandi aziende creano o si appoggiano a cooperative o consorzi che formalmente assumono i lavoratori. Tuttavia, questi dipendenti lavorano per l’azienda principale come manodopera “distaccata”, sebbene siano ufficialmente nei libri paga della cooperativa o del consorzio. Questo sistema può essere piramidale, con un’azienda madre che appalta a una cooperativa, la quale a sua volta appalta ad altre cooperative.
Il decreto della procura menziona anche il “DSP Program Amazon”, che incentiva gli imprenditori a investire una somma relativamente limitata, da 10 a 25 mila euro, per creare una srl in Italia e iniziare l’attività di consegna dell’ultimo miglio. La Procura ricorda che nel 2018 l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sanzionò Amazon Transport srl per il suo effettivo controllo sulla rete dei cosiddetti corrieri locali, apparentemente autonomi.
Secondo le testimonianze raccolte dalla Guardia di Finanza, i corrieri assunti dalle società fornitrici vengono formati sulle procedure di trasporto e consegna presso le Delivery Station di Amazon Italia, partecipando a un corso di tre giorni organizzato anche online dal personale di Amazon. L’algoritmo gestionale sviluppato da Amazon Italia Transport elabora schede denominate “manifest”, distribuite periodicamente ai corrieri. Queste schede annotano i tempi medi di esecuzione delle attività, come il tempo tra una consegna e l’altra, l’arrivo e la partenza dal luogo di consegna, e il rispetto della fascia oraria scelta dai clienti Prime.
Dall’inchiesta emerge che ogni autista effettua in media circa 150 consegne giornaliere. L’applicativo Amazon Flex, dotato di un sistema di geolocalizzazione, elabora e comunica agli uffici di Amazon informazioni sugli esiti e i tempi di esecuzione delle consegne. I corrieri accedono all’applicativo tramite un account personale fornito dalla filiale italiana di Amazon.