Sono diversi i problemi segnalati al Parco Archeologico Paestum-Velia. Tra i tanti, ci sono difficoltà nell’assistenza ai disabili e la cancellazione di molte iniziative che un tempo erano motivo di orgoglio per l’ente. L’ultimo reclamo, inviato via PEC anche al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, è stato presentato da Christian Durso, un 33enne di Agropoli con disabilità motoria, noto per il suo impegno nella difesa dei diritti dei disabili. Il suo sfogo, pubblicato sui social, è diventato virale. Il giorno di Ferragosto, prima di visitare Velia, il fratello di Christian ha contattato la biglietteria per informare della visita, specificando che Christian, che utilizza una sedia a rotelle elettrica, sarebbe stato accompagnato dalla sua fidanzata, anch’essa con mobilità ridotta. Il personale ha risposto che la parte bassa del sito era solo parzialmente accessibile e che, per accedere alla zona alta, sarebbe stato necessario avvisare un custode per poter utilizzare la sedia motorizzata per disabili fornita dal parco.
Il Parco Archeologico Paestum-Velia off limits per i disabili: la denuncia di un cittadino
“Dopo aver visitato parzialmente la parte bassa, ci siamo spostati con la nostra auto all’area archeologica superiore,” scrive Christian nella PEC. “Abbiamo richiesto l’uso della sedia motorizzata del parco per facilitare la visita della mia fidanzata. Il personale, oltre a chiederci se la persona con mobilità ridotta fosse in grado di manovrare la carrozzina, ci ha detto che avremmo dovuto prima firmare una liberatoria che sollevava il parco da diverse responsabilità e che avremmo dovuto avere un casco di nostra proprietà per proteggere la testa, poiché la carrozzina del parco non poteva essere utilizzata senza casco.”
“Questa richiesta è inaccettabile – prosegue il giovane cilentano – perché dovrebbe essere il parco a fornire un casco adeguato, non chiederlo ai visitatori! Inoltre, non c’è alcun riferimento al casco sul sito internet e mio fratello non è stato informato quando ha chiamato. Indagare sulle condizioni personali della persona disabile, oltre a essere insensibile, dimostra implicitamente che il Parco non è in grado di garantire l’accessibilità a tutti i disabili.”
Non è la prima volta che Durso denuncia problemi: “Già l’anno scorso, a maggio, avevo segnalato gravi carenze di accessibilità al parco archeologico di Velia, dove mancavano sia il percorso sterrato che porta alla Torre e al museo nella parte alta, sia la carrozzina 4×4 che ora dovrebbe essere disponibile per i disabili, ma solo per quelli in grado di usarla. In occasione della visita del Ministro Sangiuliano, sembra che la direzione abbia tentato di rimediare alle difficoltà da me segnalate adottando provvedimenti che, alla luce dei fatti, sono inadeguati e discutibili.”
“La persona con difficoltà motorie, essendole stato negato l’uso della carrozzina, è stata costretta a farsi accompagnare dai miei familiari lungo un sentiero sterrato e sconnesso con vari avvallamenti per raggiungere il museo presso la torre di Velia, affaticandosi notevolmente,” racconta Durso.