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Alien: Romulus, la creatura finale non è quello che sembra

Alien Romulus creatura finale
Alien Romulus creatura finale
Alien Romulus creatura finale

Alien: Romulus ha sconvolto i fan del franchise con il suo sorprendente finale, ma la creatura che emerge dal film non è ciò che sembra. Il regista Fede Álvarez ha rivelato che l’ispirazione dietro al mostro finale è ben più complessa di quanto immaginato, e non si limita alle sole influenze di Alien Resurrection.

Alien: Romulus, la creatura finale non è quello che sembra

Nel nuovo capitolo della saga, ambientato tra i primi due film, incontriamo una creatura ibrida che sconvolge il pubblico. Dopo che Kay, interpretata da Isabela Merced, viene catturata dallo xenomorfo, dà alla luce un mostro che mescola DNA alieno e umano. Questo concetto ricorda vagamente quello di Alien Resurrection, dove un xenomorfo umanoide emerge dal clone di Ripley (Sigourney Weaver), ma la visione di Álvarez va oltre. Fede Álvarez spiega che la vera ispirazione per questa nuova creatura deriva dalla mitologia esplorata in Prometheus e Alien: Covenant.

In questi prequel, si svela che gli Ingegneri, una razza antica, hanno giocato un ruolo cruciale nella creazione dell’umanità e degli xenomorfi. Secondo Álvarez: “La sostanza nera introdotta in ‘Prometheus’ è la radice di tutta la vita, e gli xenomorfi derivano da essa. Quindi, la progenie di un umano e uno xenomorfo avrebbe dovuto riflettere questa origine comune“. Il regista ha voluto che il pubblico percepisse il collegamento con gli Ingegneri, ma è consapevole che la creazione finale è qualcosa di completamente nuovo e mai visto prima. Non è né umano né xenomorfo, ma una nuova specie che rappresenta un mix unico e inquietante. In definitiva, la creatura finale di Alien: Romulus è un’originale evoluzione della mitologia della saga, che continua a stupire e a sfidare le aspettative dei fan.

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