Nel 2025 le pensioni aumenteranno, ma di quanto? Dipende dal livello dell’inflazione che risulta fondamentale per applicare il meccanismo della perequazione il quale adegua annualmente le pensioni al costo della vita. Ecco quanto cresceranno gli assegni previdenziali che verranno erogati il prossimo anno.
Pensioni: quanto aumenteranno nel 2025?
La perequazione è un meccanismo fondamentale che garantisce l‘adeguamento dell’importo pensionistico all’inflazione preservando il potere d’acquisto dei pensionati. Questo processo prevede la rivalutazione annuale delle pensioni basata sull’incremento del costo della vita, secondo i dati forniti dall’Istat. L’adeguamento è essenziale per mantenere una certa equità economica e garantire che le pensioni continuino a soddisfare le esigenze di chi le percepisce, nonostante l’inflazione.
La rivalutazione
Come anticipato, nel 2025, la pensione minima sarà rivalutata in base all’inflazione con una percentuale stimata dell’1,6%. Questo comporterà un aumento di circa 9,57 euro, portando la pensione minima a 608,18 euro mensili, circa 7.906 euro all’anno. Ricordiamo che il livello elevato di inflazione del 2023 e 2024 aveva comportato rivalutazioni più consistenti rispetto a quelle del prossimo anno dove la stima dell’Istat e della Commissione Europea sull’indicatore in questione risulta ridotta. Tuttavia, la rivalutazione piena interesserà solo le pensioni fino a quattro volte il minimo, rendendo gli aumenti piuttosto contenuti.
I calcoli
Considerando una rivalutazione stimata dell’1,6%, le pensioni minime potrebbero aumentare di circa 9,5 euro, portandosi a 608,18 euro. Chi percepisce una pensione di mille euro potrebbe ricevere 16 euro in più, mentre per un assegno di 1.500 euro l’aumento potrebbe essere di 24 euro. Le pensioni superiori a quattro volte il minimo vedranno incrementi proporzionalmente minori. I dettagli definitivi saranno noti solo a fine anno e dipenderanno anche dalle decisioni dell’esecutivo che si sta muovendo per supportare i pensionati. La normativa prevede che le percentuali di perequazione varino a seconda dell’importo del trattamento pensionistico.
Ecco di seguito i calcoli “standard”: rivalutazione del 100% per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo; rivalutazione del 90% tra le 4 e le 5 volte il trattamento minimo; rivalutazione del 75% oltre le 5 volte il trattamento minimo.