Economia

Addio all’assegno unico, Meloni taglia il bonus famiglia

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Addio all’assegno unico: il governo guidato da Giorgia Meloni sta pensando ad una significativa revisione dell’assegno unico per i figli, con l’obiettivo di adattare la misura alla propria visione politica della famiglia. L’assegno unico, introdotto dal governo Draghi nel 2021 e diventato operativo nel marzo 2022, rappresenta una delle ultime grandi riforme a favore delle famiglie in Italia.

Tuttavia, per l’attuale esecutivo di destra, la misura non funziona come previsto, genera avanzi di bilancio e ha portato a una procedura di infrazione europea, con l’Italia deferita alla Corte di giustizia dell’UE per l’esclusione dei lavoratori mobili stranieri.

Assegno unico, Meloni taglia il bonus famiglia: cosa cambia

La Repubblica spiega oggi che il governo voleva intervenire sull’assegno unico già alla fine del 2022. Poi ha deciso di non toccarlo (e nemmeno di potenziarlo) nella seconda legge di bilancio dell’esecutivo. Poi è arrivata la procedura d’infrazione Ue per il requisito dei due anni di residenza preteso nei confronti degli stranieri.

La rimodulazione prevede la redistribuzione delle risorse tolte a chi non ne avrà più diritto. Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Famiglie, dice al quotidiano che non è vero che l’assegno unico non funziona. “È il primo strumento strutturale che il nostro Paese adotta nella sua storia. Non va assolutamente abbandonato. Ricordo poi che nel 2021 fu votato da tutto l’arco parlamentare”.

Uno dei motivi che spinge Meloni a cambiare il sussidio è che l’allargamento ai lavoratori stranieri potrebbe allargare troppo la platea. Ma qui Bordignon è netto: “Non conosciamo i numeri del governo. Ma crediamo possa riguardare un’esigua minoranza di casi. Come i transfrontalieri che lavorano qui e hanno famiglia all’estero”.

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