Da lunedì 2 settembre, Roberto Saviano torna in Rai 3 con il programma Insider, bloccato un anno fa senza spiegazioni. In un’intervista a Fanpage, lo scrittore riflette sui mesi trascorsi e sulle pressioni che hanno portato la Rai a trasmettere finalmente la serie. Scopriamo tutti i dettagli.
Roberto Saviano torna in Rai con “Insider”
Saviano ricorda come la censura sia avvenuta senza una ragione chiara, con l’accusa vaga di violare il codice etico. Accusa mai spiegata dall’amministratore delegato della Rai. Lo scrittore suggerisce che la vicenda si inserisce in un contesto politico: “Si è cercato di usare la mia trasmissione come risarcimento all’elettorato di estrema destra, mettendomi nel mirino della censura”.
Saviano sottolinea che Insider non è una trasmissione anti-governativa, ma viene interpretata come tale, trasformando il racconto delle mafie in un attacco alla destra. Il programma, registrato un anno fa include riferimenti a Matteo Messina Denaro quando era ancora vivo, evidenziando come la censura sia stata evidente: “quando censuri un lavoro simile, suggerisci che occuparsi di mafia è un atto ideologico. Non è così”.
Secondo Saviano, la decisione della Rai di trasmettere Insider è obbligata da pressioni esterne. Il 7 agosto 2023, un gruppo di associazioni antimafia, parenti delle vittime della mafia, intellettuali e altri firmatari hanno scritto all’amministratore delegato della Rai, chiedendo che venisse dato spazio al tema della criminalità organizzata, praticamente scomparso dall’informazione.
Saviano conclude riflettendo sull’ascesa del true crime come genere narrativo, che spesso evita di mettere in discussione il potere politico:
Il true crime intrattiene, ma non costringe a prendere posizione, mentre il racconto del potere criminale è temuto dal potere politico, poiché tocca uno dei settori economici più importanti del paese.