Cronaca

Addio ai timbri sui passaporti: cosa cambia da novembre per chi viaggia in Europa

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Immagine di repertorio
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I timbri sul passaporto, un tempo simbolo delle avventure di viaggio, potrebbero presto diventare un ricordo del passato. Dopo che i biglietti aerei cartacei sono stati sostituiti dalle carte d’imbarco digitali, anche i passaporti sembrano destinati a seguire la stessa sorte, diventando sempre più superati. A partire da novembre, infatti, nei paesi dell’Unione Europea sarà implementato un nuovo sistema automatizzato di ingresso/uscita (EES), che porterà significativi cambiamenti nel mondo dei viaggi.

Passaporti: cosa cambia da novembre per chi viaggia in Europa

Il sistema EES, acronimo di Entry/Exit System, entrerà in vigore dal 10 novembre nei 29 paesi dell’area Schengen dell’Unione Europea. Dopo aver subito vari rinvii a causa di problemi tecnici, il sistema è finalmente pronto a diventare operativo, promettendo di trasformare le modalità di viaggio per i turisti internazionali. Cosa cambierà? I viaggiatori provenienti da paesi extra UE, come il Regno Unito o altre nazioni che non richiedono un visto per entrare, saranno soggetti a controlli di frontiera più snelli ma anche più efficaci. L’obiettivo principale è migliorare la sicurezza delle frontiere e monitorare i viaggiatori che superano il limite di 90 giorni di permanenza consentito nell’Area Schengen.

Chi sarà interessato dal sistema EES

Addio ai timbri sui passaporti all’ingresso nel paese di destinazione: i turisti che attraversano una frontiera esterna all’UE dovranno scansionare il proprio passaporto (o documento di viaggio) presso appositi chioschi self-service. Questo sistema permetterà di tracciare con maggiore precisione le persone che entrano nell’Area Schengen con un passaporto straniero, contribuendo a ridurre la presenza di criminali o immigrati irregolari. Il sistema EES sarà applicato in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, ad eccezione di Cipro, Irlanda, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, e registrerà automaticamente tutti i dati senza necessitare dell’intervento umano. Tuttavia, non interesserà i cittadini/residenti dell’UE né coloro che possiedono un visto per soggiorni di lunga durata.