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Napoli, accoltellato durante una partita di calcio: arrestato l’attaccante armato

Il video dell’aggressione evidenzia la drammaticità dell’accaduto e la gravità del comportamento di Gennaro Musella. Durante una partita di calcio, il giovane, incitato dal padre che dagli spalti gridava “uccidili”, ha estratto un coltello nascosto nei pantaloncini e ha colpito un avversario più volte all’addome, riducendolo in fin di vita. Successivamente, ha attaccato un altro giocatore, anch’egli colpevole solo di indossare una maglia diversa. Il fatto risale a due anni fa, ma è tornato alla ribalta per via dell’inasprimento della misura cautelare a carico dell’aggressore.

Napoli, accoltellato durante una partita di calcetto: misura più aspra

Musella, già agli arresti domiciliari, è stato recentemente trasferito in carcere per aver violato le condizioni del regime detentivo. Condannato a quattro anni per duplice tentato omicidio, Musella aveva inizialmente ottenuto una riduzione della pena grazie al risarcimento delle vittime e all’ammissione di colpa, ma la sua evasione dai domiciliari ha aggravato la sua posizione. Ora dovrà scontare il resto della condanna in carcere.

L’episodio si è verificato durante una partita tra le squadre “Bandidos Argentinos” e “Scugnizzi”, in cui Musella giocava. Dopo un tackle da dietro, Musella ha reagito con estrema violenza, accoltellando a freddo il difensore che lo aveva contrastato e, subito dopo, un altro giocatore intervenuto per cercare di fermarlo. Anche il padre di Musella è stato condannato per la sua complicità nell’incitare la violenza.

Per la cronaca, Musella è il nipote di Maria Licciardi, una nota figura della camorra, anche se in questo caso non sono emerse connessioni dirette con la criminalità organizzata

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