Carcere di Santa Maria Capua Vetere, processo per violenze dell’aprile 2020. La testimonianza di De Luca che afferma di essere stato colpito dove non c’erano le telecamere.
Carcere di Santa Maria Capua Vetere: processo per violenze
Durante il maxi-processo per le violenze al penitenziario di Santa Maria Capua Vetere del 6 aprile 2020, Cristian Shiro De Luca, una delle vittime, ha accusato direttamente la commissaria Anna Rita Costanzo di averlo picchiato con due manganellate nelle scale, dove non c’erano telecamere. De Luca, attualmente detenuto e parte civile, ha descritto l’aggressione avvenuta mentre cercava di coprirsi.
Le sue dichiarazioni sono in contrasto con altre testimonianze e prove, che indicano che Costanzo non ha partecipato ai pestaggi. Anche il maresciallo dei Carabinieri Medici, che ha indagato sul caso, aveva dichiarato che Costanzo non aveva usato violenza. Tuttavia, De Luca ha sostenuto con fermezza il suo racconto nonostante le prove video sembrano contraddirlo.
La testimonianza ha sollevato tensioni in aula, con confronti accesi tra De Luca e i legali della difesa. De Luca ha anche parlato della morte del detenuto Hakimi Lamine, sostenendo che le sue condizioni di salute non erano state trascurate e che la morte non poteva essere dovuta a una mancanza di assistenza medica. Il video della telefonata di Hakimi con il magistrato di sorveglianza, registrato il 10 aprile, è attualmente mancante e il presidente del collegio ha chiesto alla Procura di trovarlo.