Cronaca Salerno, Salerno

Nocera, calci e pugni alla primaria del pronto soccorso: dottoressa sotto shock

Aggressione ai danni di una dottoressa nell'Ospedale di Nocera
Foto di repertorio
Aggressione ai danni di una dottoressa nell'Ospedale di Nocera

La dottoressa Giovanna Esposito, primario del pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, è ancora sotto choc dopo essere stata aggredita da due donne, madre e figlia, provenienti dall’area vesuviana. L’aggressione, iniziata con insulti verbali, si è trasformata in violenza fisica. La dottoressa è stata colpita ripetutamente alla testa con una bottiglia d’acqua e successivamente presa a calci e pugni come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Nocera Inferiore, primaria del pronto soccorso aggredita da due donne

Il motivo scatenante sembra essere stato l’invito della dottoressa alla madre di attendere in sala d’attesa mentre si prendeva cura della figlia, che era stata classificata come codice verde, quindi con una patologia non grave. Nonostante la natura non urgente della situazione, la madre ha reagito con rabbia, aggredendo la dottoressa con il supporto della figlia.

La polizia, allertata dalla direttrice sanitaria Rosalba Santarpia, è intervenuta rapidamente, identificando le due donne e avviando le indagini sotto la direzione del vice questore Vincenzo Alagia.

Le reazioni non si sono fatte attendere: l’Asl di Salerno ha annunciato la presentazione di una denuncia, definendo l’episodio “sconcertante” e sottolineando come la dottoressa Esposito, nota per la sua dedizione ai pazienti, stesse semplicemente svolgendo il suo lavoro. Il direttore generale dell’Asl, Gennaro Sosto, ha condannato con fermezza l’aggressione, chiedendo un intervento legislativo per proteggere il personale sanitario da simili atti di violenza. Ha inoltre dichiarato che saranno prese tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza di medici e infermieri.

Anche Antonio Capezzuto, segretario generale della Fp Cgil di Salerno, ha espresso indignazione, sottolineando l’urgenza di azioni concrete per prevenire ulteriori episodi di violenza nei luoghi di lavoro e chiedendo pene più severe per chi aggredisce il personale sanitario.

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