Susanna Recchia era una donna di 45 anni originaria di Miane, in provincia di Treviso. La sua vita è stata segnata dalla tragedia quando, insieme alla sua figlia di 3 anni, è stata trovata senza vita in un isolotto del Fiume Piave.
Tragedia di Treviso, chi era Susanna Recchia
La sua scomparsa, avvenuta il 14 settembre 2024, ha attirato l’attenzione dei media e della comunità, in quanto i dettagli e le circostanze che hanno portato alla sua morte sono stati oggetto di intensa indagine. Il ritrovamento dei corpi è avvenuto dopo una vasta operazione di ricerca che ha coinvolto le forze dell’ordine, la Protezione civile e i Vigili del fuoco. I motivi della scomparsa e delle successive tragedie sono ancora oggetto di indagine, e le circostanze esatte rimangono un tema di grande interesse e preoccupazione per la comunità locale.
La separazione e la lettera d’addio al marito
Sulla tavola della casa è stata trovata una lettera d’addio, lunga cinque pagine, in cui Susanna Recchia avrebbe cercato di spiegare le ragioni del suo gesto e la sua decisione di togliersi la vita. In seguito alla scoperta della lettera, l’uomo con cui la 45enne era in procinto di separarsi si è rivolto al commissariato di polizia di Conegliano per segnalare la scomparsa sia della donna che della figlia. La prefettura di Treviso, dopo le prime verifiche, ha attivato il protocollo per le persone scomparse.
L’incidente mortale nel 2003
Il 29 settembre 2003, un grave incidente aveva cambiato per sempre il suo destino. Durante un blackout che aveva colpito la Marca e gran parte dell’Italia, l’auto guidata da Susanna si era scontrata con un’altra vettura in un punto critico della viabilità trevigiana: l’incrocio di Castrette sulla statale Pontebbana. Il semaforo non funzionava a causa dell’interruzione elettrica, e l’incrocio era immerso nel buio. L’incidente, confermato poi dalla Polstrada, aveva portato alla morte dell’amica di Susanna, Patrizia Masutti. Questo tragico evento aveva lasciato una ferita profonda nella vita di Susanna, un dolore mai completamente superato.