Questo contesto evidenzia un vero e proprio cambiamento culturale in corso in Italia riguardo al benessere dei lavoratori, un fenomeno che coinvolge anche le aziende meridionali. Queste, come segnalato dall’Istat, rappresentano circa un terzo (28%) del tessuto produttivo italiano. Tuttavia, solo il 5% delle organizzazioni che hanno partecipato all’indagine condotta da Great Place to Work Italia hanno sede nel Mezzogiorno.
Migliori imprese in Campania, il Sud Batte il Nord
Il sistema economico e produttivo del Mezzogiorno ha sempre sofferto di un significativo divario in termini di produttività, con una differenza del -30% rispetto alle imprese del Centro-Nord. Infatti, soltanto il 5% dei migliori ambienti di lavoro, certificati da Great Place to Work Italia, ha la propria sede nel Sud. Tuttavia, un report della nota società specializzata in cultura organizzativa mostra che, riguardo a due indicatori fondamentali come la Media Trust Index e l’Overall Satisfaction, i lavoratori delle aziende classificate tra i migliori posti di lavoro nel Sud Italia ottengono risultati superiori sia rispetto al Centro-Nord sia rispetto alla media nazionale. “In particolare per le aziende meridionali, investire in un percorso di ascolto dei collaboratori e nel miglioramento dell’esperienza lavorativa può rivelarsi un importante vantaggio anche in termini di performance economiche”, afferma Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italia.
Le organizzazioni del Sud Italia hanno storicamente affrontato un deficit di produttività rispetto a quelle del Nord. Secondo i dati forniti dall’Istat e confermati anche da un recente report della CGIA di Mestre, la produttività nel Sud è circa il 30% inferiore rispetto al Centro-Nord. Questo scenario è ulteriormente aggravato dal consistente ridimensionamento della base produttiva nel Mezzogiorno, come evidenziato dal rapporto Svimez 2023, che segnala una perdita di quasi il 30% di valore aggiunto tra il 2007 e il 2022, rispetto a una flessione del 5,2% nelle regioni nordiche. Una delle chiavi per la crescita e lo sviluppo delle aziende del Sud è rappresentata dagli investimenti nel capitale umano. Avere collaboratori soddisfatti e fiduciosi nel proprio ambiente lavorativo, come riportato nello studio Best Workplaces in South Italy 2023 di Great Place to Work Italia, può risultare un vantaggio competitivo decisivo, con riscontri diretti sui principali indicatori di produttività e performance aziendale.
Considerando la Media Trust Index e l’Overall Satisfaction, il report rivela che il 76% dei collaboratori nel Sud ha fiducia nelle proprie aziende, rispetto al 69% nel Centro-Nord e al 44% della media nazionale. Anche il livello di soddisfazione generale mostra un divario ancora maggiore (+9%): l’82% dei lavoratori del Sud è soddisfatto del proprio ambiente di lavoro, contro il 73% dei dipendenti del Centro-Nord e il 48% del dato medio italiano. Le aziende più virtuose del Mezzogiorno che investono nell’ascolto e nel miglioramento del benessere dei collaboratori godono dunque di un personale più soddisfatto e fiducioso rispetto alla media nazionale.
I dati Istat
Questo contesto evidenzia un vero e proprio cambiamento culturale in corso in Italia riguardo al benessere dei lavoratori, un fenomeno che coinvolge anche le aziende meridionali. Queste, come segnalato dall’Istat, rappresentano circa un terzo (28%) del tessuto produttivo italiano. Tuttavia, solo il 5% delle organizzazioni che hanno partecipato all’indagine condotta da Great Place to Work Italia hanno sede nel Mezzogiorno. Inoltre, secondo l’ultimo numero del “Panorama economico di mezz’estate del Mezzogiorno” pubblicato dal centro studi SRM, nel secondo trimestre del 2024 si contano oltre 1,72 milioni di aziende attive nel Sud, mostrando un consolidamento nella presenza di società di capitale che è aumentato del 4% rispetto al 2023, contro il +3,3% dell’Italia. Tra le aziende meritorie del Mezzogiorno analizzate da Great Place to Work Italia, un terzo si trova in Puglia (29%) e Abruzzo (29%), seguite da Calabria e Campania (14% ciascuna), e infine Sardegna e Molise (7% ciascuna); mentre Sicilia e Basilicata attualmente non hanno realtà produttive tra i migliori posti di lavoro.
Per quanto riguarda i settori, spiccano l’Information Technology (36%), seguita da servizi finanziari e assicurativi e servizi professionali (14%), manifattura e produzione e servizi industriali (7%). “Dopo quasi 40 anni di ricerche internazionali e 25 nel contesto italiano, sappiamo che per aumentare la produttività è essenziale che le aziende adottino strumenti avanzati di analisi e gestione organizzativa” afferma Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italia .” In quanto leader mondiale nel campo della cultura organizzativa, siamo convinti della necessità di sfruttare al massimo le potenzialità inespresse delle aziende del Sud Italia, che affrontano un deficit cronico in termini di produttività e performance economiche rispetto ai competitor del Centro-Nord. Per questo motivo, ci impegniamo quotidianamente al fianco di imprenditori e manager per sostenere la crescita economica e sociale del territorio, attraverso l’implementazione di percorsi di ascolto attivo dei collaboratori.”
Quali sono le principali tematiche che caratterizzano le aziende del Mezzogiorno rispetto ai loro concorrenti del Centro-Nord? La differenza più significativa a favore delle realtà meridionali si riscontra nel campo dell’innovazione (+14%), seguita da fattori come spirito di squadra e retribuzioni (+12%), meritocrazia (11%), motivazione individuale (10%), equilibrio tra vita lavorativa e privata (9%) e eNPS – Employee Net Promoter Score (+8%). Quest’ultimo indicatore misura il grado di legame e soddisfazione dei dipendenti nei confronti dell’azienda, evidenziando la propensione a raccomandarla come un ambiente di lavoro eccezionale. “Le aziende più avanzate del Mezzogiorno che scelgono di adottare strategie per ascoltare i feedback dai propri collaboratori e migliorare il clima interno – continua Zollo – ottengono risultati straordinari sia in termini di soddisfazione complessiva sia di fiducia nei confronti dell’organizzazione, addirittura superiori rispetto a quelle delle aziende del Centro e Nord Italia”.