La Procura di Nocera Inferiore ha concluso le indagini riguardanti la morte del sedicenne Francesco Pontone, avvenuta il 17 giugno scorso a Cava de’ Tirreni a seguito di un incidente stradale. Due persone sono state accusate di omicidio stradale, mentre la posizione del minore che guidava lo scooter su cui viaggiava anche la vittima è stata stralciata e verrà trattata dal Tribunale per i Minorenni di Salerno come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Francesco Pontone morto a 16 anni in un incidente: tre persone nei guai
L’incidente fatale si è verificato quando il giovane perse il controllo dello scooter durante un tentativo di sorpasso, rimanendo schiacciato sotto la ruota sinistra di un’autocisterna. Una consulenza tecnica disposta dal pubblico ministero ha evidenziato che l’incidente è stato causato da “condotte autonome” dei tre soggetti coinvolti.
L’amico della vittima, nel tentativo di sorpassare l’autocisterna, entrò in contatto con una Hyundai Atos, guidata da un 75enne. Quest’ultimo aveva oltrepassato la linea di mezzeria per evitare una Ford Fiesta, ferma sul lato destro della strada e condotta da un 26enne. Lo scontro tra lo scooter e la Hyundai provocò una rotazione del mezzo, che sbalzò Francesco Pontone a terra, dove fu travolto dall’autocisterna.
Le indagini
Le indagini hanno ricostruito nel dettaglio le responsabilità dei tre coinvolti. Il minore alla guida dello scooter avrebbe dovuto valutare meglio lo spazio disponibile prima di tentare il sorpasso, considerata la presenza di altri veicoli sulla strada, in particolare in via XXV Luglio, dove avvenne il tragico sinistro dopo le 20:30. Il 75enne alla guida della Hyundai, proveniente dalla corsia opposta rispetto al camion e allo scooter, non avrebbe rallentato o fermato il suo veicolo nonostante la manovra di sorpasso del ciclomotore e l’ingombro creato dalla Ford Fiesta ferma sul margine destro.
Il 26enne, proprietario della Ford Fiesta, è accusato di aver parcheggiato l’auto in una zona vietata, parzialmente oltre la linea di delimitazione della carreggiata. La sua posizione in prossimità del lato guida, insieme a un borsone che sporgeva verso il centro della strada, ha ulteriormente ridotto lo spazio di manovra per gli altri utenti della strada, contribuendo al verificarsi dell’incidente.
Le prove raccolte, tra cui un video che ha documentato l’incidente, sono state fondamentali per ricostruire la dinamica dei fatti. Oltre alle accuse di omicidio stradale, i tre dovranno rispondere di numerose violazioni del codice della strada. Con la chiusura delle indagini, la Procura si prepara ora a chiedere il rinvio a giudizio per i responsabili.