Al di là delle questioni politiche, Vincenzo De Luca sta preparando la sua strategia per affrontare il Partito Democratico: procedere rapidamente per recepire la norma del 2004 che limita i mandati a due, permettendo di fatto altri due mandati. Questa strategia è simile a quella adottata nel 2012 dal governatore del Veneto Luca Zaia, che si trova ora al suo terzo mandato, e alla mossa della Puglia con il dem Michele Emiliano, che però non ha intenzione di ricandidarsi. Tuttavia, c’è un giallo in corso: il recepimento della norma potrebbe essere già avvenuto nel 2009, quando Palazzo Santa Lucia era guidato da Antonio Bassolino come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
De Luca e il terzo mandato: il precedente di Zaia
Le opposizioni sostengono che l’attuale normativa regionale contenga già un richiamo alla legge del 2004. Il capogruppo della Lega, Severino Nappi, e la consigliera del gruppo misto, Maria Muscarà, affermano: “L’attuale normativa regionale contiene già un richiamo alla legge del 2004″. Da Santa Lucia rispondono che il richiamo è generico e necessita di perfezionamento. Lo scontro è quindi inevitabile.
La legge elettorale approvata in consiglio regionale il 27 marzo 2009 prevede (articolo 4, comma 3) “l’applicazione delle disposizioni statali o regionali vigenti in materia”. Alcuni sostengono che questo passaggio abbia già recepito la norma nazionale del limite del doppio mandato. Di conseguenza, la Campania, tre anni prima del Veneto, avrebbe già adottato la norma, rendendo superflua l’applicazione del “lodo Zaia” o della norma approvata in Piemonte, citate da De Luca.
Tuttavia, i giudici si sono espressi in modo diverso in casi analoghi in Lombardia ed Emilia-Romagna, coinvolgendo gli ex presidenti Formigoni e Errani. Il capogruppo della Lega, Severino Nappi, critica il Pd e De Luca per le loro manovre politiche, sottolineando la necessità di un coordinamento tra la proposta di legge e l’attuale normativa regionale. Nappi ironizza: «I campani potranno comprare i popcorn e assistere agli scontri tra il Pd e De Luca. Noi intanto pensiamo a costruire il programma di governo per la Regione».
Critiche alla proposta di legge
Salvatore Ronghi, ex consigliere regionale e presidente di “Sud Protagonista”, e la consigliera regionale Maria Muscarà, sostengono che la proposta di legge di De Luca sia una “bufala giuridica e legislativa”, poiché il recepimento della legge del 2004 sarebbe già avvenuto nel 2009. Secondo loro, l’attuale presidente della Regione, giunto alla fine del secondo mandato, potrebbe candidarsi per un terzo, contraddicendo il principio della norma stessa.
Dubbi simili serpeggiano anche tra i consiglieri regionali del Pd, in attesa di un confronto con i vertici nazionali del partito prima della seduta del consiglio fissata per il 5 novembre. Vogliono capire come regolarsi alla luce del no della segretaria Schlein al terzo mandato per l’ex sindaco di Salerno. Intanto, da Palazzo Santa Lucia non giungono commenti ufficiali, ma sembra necessaria una decisione del consiglio, poiché il recepimento del 2009 non è autoapplicativo. De Luca segue quindi il modello già adottato in Piemonte e Veneto.