Il decano del Collegio cardinalizio ha celebrato i funerali nella Basilica vaticana per il cardinale Raffaele Martino, scomparso il 28 ottobre, affiancato da circa quaranta concelebranti. Durante l’omelia, ha ricordato l’impegno e la dedizione del cardinale nel suo ruolo di osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite, incarico che ha mantenuto per sedici anni. Ha evidenziato come, in questo ruolo, il cardinale si sia adoperato instancabilmente per testimoniare l’interesse del Papa per il bene comune e la pace, affrontando questioni globali come il disarmo, la lotta alla povertà, la difesa dei diritti umani e della libertà religiosa.
Chiesa, oggi i funerali del cardinale salernitano Raffaele Martino
Il cardinale era stato nominato da Giovanni Paolo II nel 2002 alla guida del Pontificio Consiglio “Justitia et pax” e poi elevato al rango di cardinale. Durante il suo servizio, portò a termine il “Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa“, progetto avviato dal suo predecessore, il cardinale Van Thuan. Il decano ha ricordato la sensibilità del cardinale Martino verso i temi sociali e la sua difesa dei diritti umani, compiendo numerosi viaggi e impegnandosi per la promozione della famiglia e della pace.
Negli ultimi anni, a causa di problemi di salute, il cardinale era costretto in casa, ma continuava a celebrare la Messa quotidianamente fino a poco tempo prima del decesso. In prossimità della fine, aveva chiesto di ricevere l’unzione degli infermi, accogliendo serenamente la propria morte come un passaggio verso l’eterna felicità. Il decano ha concluso sottolineando la fede del cardinale nella vita eterna e la sua convinzione che la morte non sia la fine, ma un ritorno alla “casa del Padre”.