Cronaca

Legata, picchiata e presa a morsi da marito e cognata. Alle violenze partecipava anche il figlio di 8 anni

Milano ragazza violenza sessuale
Immagine di repertorio
Milano ragazza violenza sessuale

Vittima di abusi, non solo da parte del marito ma anche della cognata e del figlio di 8 anni. La storia è quella di una donna che, sotto il suo stesso tetto, ha vissuto un incubo di violenza fisica e psicologica.

Legata, picchiata e presa a morsi da marito e cognata, alle violenze partecipava anche il figlio di 8 anni

Vittima di maltrattamenti, non solo da parte del coniuge ma anche della cognata e del figlio di 8 anni. La vicenda narra di una donna che ha affrontato un autentico incubo di violenza fisica e psicologica all’interno della propria casa. La procura di Torino, rappresentata dalla pm Antonella Barbera, ha accusato i suoi familiari di maltrattamenti, lesioni e sequestro di persona.

L’episodio più significativo è dettagliato nel decreto che ha avviato il processo. Dopo un alterco, la donna aveva minacciato di contattare le forze dell’ordine. In quel momento, il marito avrebbe chiamato la madre in suo sostegno. La suocera, 69enne, avrebbe obbligato la nuora a inginocchiarsi e a “chiedere perdono”; successivamente, avrebbe assistito il figlio nel bloccare la donna su una sedia, trasformandola in un “manichino” a loro completa disposizione. In quel momento, la donna sarebbe stata mordicchiata, offesa e picchiata. I due le avrebbero concesso di alzarsi solo per andare in bagno e per allattare la figlia neonata, sempre sotto la supervisione della suocera.

Un uomo, in un determinato momento, avrebbe indotto il proprio figlio di 8 anni a strangolare la madre, afferrarle i capelli e colpirla alla testa. Il bambino avrebbe anche proferito insulti, dicendo: “Non sei una madre, dovresti essere gettata nel water”. La donna è riuscita a fuggire e a chiedere aiuto solo dopo quattro ore. Gli atti di violenza sarebbero iniziati già durante la seconda gravidanza, quando la donna sarebbe stata colpita ripetutamente all’addome, lasciata fuori casa e costretta a passare la notte in auto al freddo.

Anche i suoi effetti personali sarebbero stati danneggiati o distrutti: chiavi dell’auto spezzate, scarpe bruciate e il suo giubbotto invernale gettato nel water. “Situazioni di sopraffazione fisica e psicologica insostenibile,” dichiara la Procura. È stato disposto un risarcimento per la vittima, assistita da Tiziana Porcu. Nel frattempo, gli imputati hanno concordato un patteggiamento di un anno e mezzo e un anno di carcere nel procedimento abbreviato.

Torino