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Lutto a Salerno, è morto Roberto Di Donato: figura discreta ma fondamentale nella politica locale

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Roberto Di Donato

Lutto nella giornata odierna, venerdì 1 novembre 2024, a Salerno dove è morto Roberto Di Donato: figura discreta ma fondamentale nella politica locale e nazionale. Forte il legame con Ciriaco De Mita. Lo riporta SalernoToday.

Lutto nella politica a Salerno, è morto Roberto Di Donato

La città saluta Roberto Di Donato, una figura discreta ma fondamentale nella politica locale e nazionale, che ha avuto un lungo legame con Ciriaco De Mita. Originario di Montemiletto, in provincia di Avellino, Di Donato si è trasferito a Salerno, dove ha costruito una carriera significativa all’interno della ASL, diventando un punto di riferimento per la politica cittadina, in particolare per la sinistra di base della Democrazia Cristiana.

Cresciuto politicamente al fianco di Fiorentino Sullo e Ciriaco De Mita, Roberto Di Donato incarnava la lealtà e la riservatezza: quando De Mita si distaccò da Sullo, lui lo seguì con fedeltà, contribuendo al successo della sua corrente e affermandosi come un uomo chiave della DC dagli anni ’70 fino agli anni ’90. È stato un mediatore instancabile, apprezzato per il suo pragmatismo e la sua capacità di sintesi, qualità che lo resero prezioso anche agli occhi degli avversari politici. Di Donato ha vissuto i momenti cruciali della politica locale, sostenendo l’ascesa di figure come Angelo Villani alla Provincia di Salerno. Una personalità riservata ma influente, capace di mantenere salda l’identità del suo partito e di guidare i momenti più significativi della storia politica salernitana.

Il cordoglio

Ad esprimere il proprio cordoglio anche Giuseppe D’Ascoli, già consigliere comunale e assessore a Pontecagnano Faiano e consigliere provinciale: “Sono cresciuto politicamente accanto a Roberto Di Donato. La sera, in segreteria al corso Garibaldi, mi insegnava le strategie politiche, e io lo seguivo attentamente per ore. Mi ha allevato alla vita politica sin da ragazzo. Quando mi indicava nelle commissioni congressuali della DC, mi dettava minuziosamente la linea politica da seguire. Guai a sbagliare. Ero l’unico consigliere comunale di area demitiana a Pontecagnano, e per questo mi accudiva affettuosamente. Ricordo un episodio singolare nell’estate del 1985: torno dal lavoro un venerdì, da Roma, e mi convocano al Comune di Salerno. Lui e Aniello Salzano mi comunicano di avermi candidato, insieme ad altri, per i rappresentanti dei comuni nel consiglio delle ASL. Meravigliato, li ringrazio, ma faccio notare di non avere i voti necessari per essere eletto. La risposta fu: ‘Firma la candidatura, ti facciamo eleggere. Tranquillo’. Andò esattamente così. Nel tempo, oltre al rapporto politico, è cresciuto un’amicizia sempre più solida. Negli ultimi anni ci sentivamo spesso per commentare la politica di oggi, ma soprattutto per ricordare e rivivere gli aneddoti di una storia politica condivisa. Perdo un amico con il quale ho trascorso tanti anni della mia vita.”

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