La Polizia di Stato ha identificato 4 minorenni che avrebbero lanciato dal cavalcavia dell’autostrada A1 nel tratto che attraversa il comune di Capua (Caserta) dei sassi contro automobili in transito. La baby gang è composta da 4 ragazzini, il più piccolo di loro ha 10 anni mentre il “maggiore” è un 14enne. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino.
Caserta, lancio di sassi dal cavalcavia sull’A1: identificati i minorenni responsabili
Sul posto sono intervenuti i poliziotti della Stradale di Caserta Nord, che hanno trovato due autocarri con il vetro del parabrezza lesionato dai sassi, ritrovati poco distante. Il vetro lesionato dalla forza d’urto ha costretto i conducenti a fermare i veicoli a margine della carreggiata e a segnalare l’accaduto alle forze dell’ordine.
Nonostante il rapido intervento delle volanti della polizia, dei ragazzi non vi era traccia. Ma, grazie a degli accertamenti effettuati, anche tramite l’analisi di impianti di videosorveglianza della zona, i poliziotti della Stradale hanno individuare gli autori del gesto. La banda era composta da 4 ragazzini, tutti minorenni. Il più piccolo ha appena 10 anni, mentre il maggiore è un 14enne. I giovani sono stati segnalati alla competente Procura dei Minori di Napoli e sono stati poi affidati ai genitori.
Il commento del vicesindaco di Capua
«In questi casi – ha sottolineato il vicesindaco di Capua e assessore alle Politiche sociali, Marisa Giacobone – è particolarmente importante il ruolo delle famiglie e della scuola. È necessario che si faccia rete con le istituzioni pubbliche, compreso il Comune, attraverso i suoi servizi di tutela. I ragazzi devono capire la rilevanza delle azioni che compiono, soprattutto quando queste sono sbagliate. Sono convinta che alcuni minorenni non si rendano neppure conto della pericolosità di quello che fanno e del profilo penale che si palesa dietro le loro condotte. Spesso sono spinti dalla noia o dal desiderio di mettersi in mostra, ignorando il rischio e le conseguenze dei loro atti».
«Oltre all’educazione impartita dalle famiglie – ha aggiunto – sarebbe importante che, nella stessa scuola, al di là della presenza degli insegnanti, siano operative figure professionali specifiche, come psicologi e psicoterapeuti, che intervengano a supporto dei ragazzi in difficoltà».