Nella tragica vicenda dell’omicidio di Santo Romano, emergono dettagli inquietanti riguardanti il comportamento del presunto responsabile, un ragazzo di 17 anni. Secondo le testimonianze raccolte dagli inquirenti, quella stessa sera, poco prima dell’omicidio, il giovane avrebbe già dato segni di aggressività.
Pare infatti che, nella stessa piazza, avesse estratto una pistola e l’avesse puntata al mento di un altro ragazzo. Più tardi, subito dopo l’omicidio e prima che la notizia si diffondesse, avrebbe chiesto alla madre 20 euro per recarsi in pizzeria, come se nulla fosse accaduto.
Omicidio Santo Romano, dopo il delitto la richiesta di 20 euro per una pizza
Questi due episodi sono stati riportati da testimoni: il primo da un giovane presente in piazza al momento dell’accaduto, mentre il secondo dalla madre stessa del minorenne, che ha raccontato l’episodio ai carabinieri. Il ragazzo ha negato la prima accusa, mentre l’incontro con la madre sarebbe avvenuto intorno all’una di notte del 2 novembre, nel quartiere Barra.
L’omicidio sarebbe nato da una banale lite per un paio di scarpe da 500 euro, accidentalmente sporcate da un amico della vittima, provocando una reazione violenta. Dopo l’accaduto, il 17enne ha dichiarato di essersi recato nella zona dei “baretti” di Napoli, dove si è sbarazzato della pistola e della SIM del cellulare, gettandola in un tombino. Un testimone ha anche riferito di aver visto Santo Romano compiere un gesto come se lanciasse qualcosa, subito prima di sentire gli spari.
A dispetto della patologia psichiatrica del ragazzo, la giudice Anita Polito del tribunale dei minorenni ha stabilito la sua detenzione in una struttura penitenziaria, ritenendo che il giovane abbia agito con una lucidità e una scaltrezza che contraddicono la presunta incapacità di intendere e di volere.