Cronaca

Piero Longo, condannata la coppia di fidanzati che ha aggredito l’ex avvocato di Silvio Berlusconi

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Piero Longo, ex avvocato di Silvio Berlusconi - Fonte: Il fatto quotidiano

Condannata la coppia di fidanzati che ha aggredito Piero Longo, ex avvocato di Silvio Berlusconi e già parlamentare di Forza Italia, nell’androne di casa a Padova. La sentenza arriva dal giudice monocratico del Tribunale, Vittoria Giansanti.

Aggredito Piero Longo, condannata la coppia di fidanzati

L‘avvocato Piero Longo, ex parlamentare di Forza Italia e noto penalista padovano, è stato aggredito nell’androne del suo palazzo. Longo, che ha difeso storicamente Silvio Berlusconi, è stato colpito con calci e pugni da una coppia. Il giudice monocratico del Tribunale, Vittoria Giansanti, ha accolto la richiesta del pubblico ministero Roberto D’Angelo, condannando i due aggressori. In risposta all’aggressione, Longo ha estratto una pistola e sparato due colpi, costringendo i malintenzionati a fuggire con l’arma, successivamente sequestrata dalla Polizia. Il giudice ha inflitto una pena di 3 anni e 2 mesi di reclusione sia all’elettricista Luca Zanon, di 52 anni, che alla sua allora fidanzata, la commercialista Silvia Maran, di 50 anni. Entrambi sono stati interdetti dai pubblici uffici per cinque anni. Inoltre, il giudice ha stabilito una provvisionale di 5.000 euro in attesa della determinazione del danno nel successivo giudizio civile.

Le accuse

La condanna riguarda i reati di lesioni gravi e violazione di domicilio, mentre è stata archiviata l’accusa di porto abusivo di arma. Il fatto che Zanon si fosse appropriato dell’arma e si fosse allontanato non è stato ritenuto sufficiente per configurare il reato di porto abusivo. L’avvocato Anna Desiderio, difensore del professore, ha commentato: “Siamo soddisfatti perché è stata riconosciuta la dinamica dei fatti”. Inoltre, esistono registrazioni video che mostrano la coppia in attesa dell’avvocato dopo aver suonato il campanello di casa, seguite dall’aggressione avvenuta all’interno dello stabile e dalla fuga, prima che Longo, ferito e sanguinante, venisse soccorso e trasportato in ospedale, con una prognosi di oltre 40 giorni di guarigione.

La causa di questa vicenda è legata ai rapporti tra il legale e Rosy, una giovane donna amica di Zanon e Maran, che avrebbe rivelato loro di aver avuto in passato una relazione con il professionista. Anche lei era presente in aula durante la lettura della sentenza. La sera dell’aggressione, si trovava nei pressi della casa di Longo e ha assistito con stupore a quanto stava accadendo. È stata considerata estranea ai fatti e per questo è stata già assolta sia in primo che in secondo grado.

L’aggressione

L’episodio si è verificato il 30 settembre 2020 in via Tiso da Camposampiero, nel centro storico di Padova, dove risiede l’ex senatore. All’inizio, l’elettricista aveva avuto una conversazione con l’avvocato, ma successivamente è stato aggredito dalla Maran con un calcio e un pugno. La reazione di Longo, che ha fatto fuoco con una Smith & Wesson calibro 38, è stata giustificata come un atto di legittima difesa.

L’aggressione è stata violenta e ha causato a Longo la frattura di alcune ossa del cranio, oltre a lesioni al naso e alla mandibola. La difesa ha tentato di sottolineare l’esistenza di una relazione sentimentale tra il professionista e l’amica degli imputati, ma ciò non è bastato a evitare le condanne, poiché le riprese mostrano chiaramente il momento in cui Longo viene colpito con un calcio, prima di riuscire a estrarre la pistola. In particolare, Silvia Maran ha spiegato di essersi recata a casa di Longo perché la sua amica desiderava affrontarlo da sola, richiedendo una spiegazione dopo che il suo numero di telefono era stato bloccato dall’avvocato.

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