Mattinata di arresti a Pagani per reati contro la Pubblica Amministrazione e legami con il clan Fezza De Vivo. All’alba di oggi, venerdì 8 novembre, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore hanno eseguito una ordinanza di Custodia Cautelare, emessa su richiesta della Procura della Repubblica, dal GIP del Tribunale di Salerno nei confronti di soggetti indagati per reati contro la Pubblica Amministrazione, aggravati delle finalità di agevolare un sodalizio mafioso.
L’indagine ha riguardato il condizionamento da parte del clan camorristico Fezza-De Vivo dell’attività amministrativa del Comune di Pagani per l’ottenimento di forniture pubbliche.
Pagani, arresti all’alba: nel mirino rapporti tra comune e il clan Fezza De Vivo
Tre sono finiti in carcere e 5 agli arresti domiciliari. Ai predetti risultano contestati, a vario titolo, i reati di condizionamento elettorale mediante minaccia, falso ideologico, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche fomiture, corruzione e favoreggiamento personale. Le predette condotte risultano aggravate dalla finalità di agevolare la realizzazione del programma criminale del clan Fezza De Vivo, operante in Pagani e zone limitrofe.
L’ipotesi accusatoria, allo stato condivisa dal GIP ma suscettibile di diverse valutazioni nelle successive fasi di giudizio, è relativa all’operatività imprenditoriale ed economica del clan Fezza-De Vivo, che attraverso l’imprenditore Alfonso Marrazzo, già condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa nonché, nel passato, consigliere comunale di Pagani per circa venti anni ed assessore all’ambiente fino all’anno 2016, mediante la cooperativa PE.DE.MA. di cui era presidente, società utilizzata dal clan Fezza-DE Vivo, per infiltrarsi nel tessuto economico ed amministrativo della predetta amministrazione