Giornalista del Tg1 aggredito ad Amsterdam, il direttore Chiocchi racconta l’accaduto: “Gli è stato sequestrato il telefono, è stato spintonato. Ha vissuto momenti di grande terrore e alla fine gli è stato chiesto, mentre era filmato da questi signori, di urlare ‘free Palestine‘”. Solidarietà di Fratelli d’Italia e FNSI.
Giornalista del Tg1 aggredito ad Amsterdam, il racconto
“Marco Bariletti, giornalista del Tg1 inviato ad Amsterdam, è stato circondato e aggredito da individui filopalestinesi.” Questa è la testimonianza fornita dal direttore della testata, Gian Marco Chiocci, durante un’audizione in commissione Segre al Senato. Dalle parole di Chiocci si evince che “gli è stato sottratto il telefono, è stato spintonato e ha vissuto attimi di grande paura. Alla fine, mentre veniva ripreso da queste persone, gli è stato chiesto di urlare ‘free Palestine’.”
Al racconto di Chiocci si affianca una ricostruzione del servizio realizzato da Bariletti dalla capitale olandese, che sta attraversando momenti difficili a soli cinque giorni dalle violenze legate alla presenza dei tifosi della squadra israeliana Maccabi di Tel Aviv. La Federazione nazionale della Stampa italiana ha subito espresso la propria solidarietà, dichiarando “Contro ogni violenza nei confronti dei giornalisti”. Nel pomeriggio, anche Fratelli d’Italia ha manifestato il proprio sostegno in commissione di Vigilanza Rai, sottolineando: “Si tratta di un episodio preoccupante, che riflette un clima sempre più cupo e allarmante a seguito dei drammatici eventi del 7 ottobre. Siamo vicini a tutta la redazione del Tg1, a cui va il nostro ringraziamento per l’impegno quotidiano nel garantire il diritto di cronaca e di informazione.”
Nel servizio di Bariletti si possono osservare alcune immagini catturate la sera dell’11 novembre, che testimoniano episodi di guerriglia urbana nelle strade di Amsterdam. I petardi esplosi, secondo il giornalista, sarebbero un chiaro segnale di scontri imminenti e di cariche della polizia contro vari gruppi di manifestanti. Inoltre, lo stesso giornalista evidenzia come i manifestanti abbiano intimato alla troupe di cancellare le riprese effettuate con telecamere e cellulari.