Finti investimenti in Campania: la Procura di Napoli hanno iscritto nel registro degli indagati ben 44 soggetti. La Guardia di Finanza ha effettuato il sequestro di 31 milioni di euro in crediti di imposta nell’ambito dell’inchiesta.
Finti investimenti in Campania: 44 indagati
La Guardia di Finanza di Napoli ha effettuato il sequestro di 31 milioni di euro in crediti d’imposta nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Napoli Nord. Queste somme erano state erogate per incentivare gli investimenti nel Sud, come previsto dalla legge 208 del 2015, a favore delle aziende che acquistano beni strumentali destinati a impianti produttivi situati in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia, Molise e Abruzzo. Il provvedimento è il risultato di indagini approfondite su 50 indagati coinvolti, che erano già stati oggetto di un’inchiesta il 19 giugno scorso riguardante il sequestro di ulteriori crediti fiscali, noti come “SuperAce”. Sotto esame ci sono numerosi titolari di crediti, alcuni dei quali di valore milionario, per investimenti nel Mezzogiorno che, in realtà, non sono mai stati realizzati.
Le indagini
Alcuni degli indagati, come ricostruito dalle fiamme gialle, avrebbero addirittura finto di acquistare da una società londinese avanzati software “chainbox” – utili per la creazione di blockchain aziendali destinate alla condivisione di dati informatici online – inserendo nei moduli di comunicazione da inviare all’Agenzia delle Entrate informazioni relative al presunto investimento, talvolta per importi superiori al milione di euro. A orchestrare la truffa è un campano ancora ricercato, già destinatario di altri provvedimenti giudiziari. La gravità della frode è emersa in modo ancora più evidente quando le indagini hanno rivelato che alcune società avevano addirittura ricorso a operazioni straordinarie, come le cessioni di ramo d’azienda, per eludere l’incedibilità a terzi del credito e ottenere così un profitto illecito.