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Rapina al calciatore del Napoli Neres: tre arresti | Le intercettazioni: “Come ho fatto per Zuniga già lo sapevo che aveva l’orologio”

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La rapina a Neres- Frame delle immagini di videosorveglianza

Rapina al calciatore del Napoli Neres: tre arresti. I malviventi a volto coperto gli avevano sottratto un orologio da oltre 100mila euro dietro minaccia di una pistola. Un agguato studiato nei minimi dettagli. Le intercettazioni: “Come ho fatto per Zuniga già lo sapevo che aveva l’orologio”.

Rapina al calciatore del Napoli Neres: tre arresti

I Carabinieri hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in relazione alla rapina subita dal calciatore del Napoli il 1° settembre scorso. Secondo le indagini, i tre sospettati avrebbero agito con premeditazione, sottraendo al giocatore un orologio del valore di oltre 100mila euro sotto la minaccia di un’arma. Si tratta di un agguato pianificato nei minimi dettagli. Le indagini, condotte dalla Procura della Repubblica di Napoli, hanno ricostruito una scena degna di un film. I rapinatori, armati e con i volti coperti, hanno atteso il calciatore all’uscita dallo stadio Maradona, osservando attentamente i suoi spostamenti. Mentre Neres si trovava in viaggio verso l’hotel con la sua scorta, i malviventi hanno affiancato il minivan e, in un attimo, hanno sfondato il finestrino posteriore. Sotto la minaccia di un’arma, hanno costretto il calciatore a consegnare il prezioso orologio di lusso.

Le indagini

Spaventato, Neres non ha potuto fare altro che seguire le istruzioni. I criminali, una volta ottenuto il bottino, si sono rapidamente mescolati al traffico, facendo perdere le loro tracce. Grazie al meticoloso lavoro dei Carabinieri, che hanno raccolto e analizzato un’enorme quantità di immagini e testimonianze, è stato possibile identificare i responsabili del colpo. Tre persone sono state arrestate, accusate di concorso in rapina pluriaggravata. Secondo le indagini condotte dagli investigatori dell’Arma, sotto la supervisione dei magistrati della Procura di Napoli, la rapina sarebbe stata pianificata dai colpevoli.

Le intercettazioni

Il progetto di rapinare il costoso Patek Philippe del calciatore del Napoli Neres è nato dopo la firma del contratto con la squadra. Questo è emerso dalle indagini condotte dai carabinieri, che hanno portato all’arresto di tre esperti del settore. I tre individui hanno notato e riconosciuto il prezioso orologio, acquistato dal brasiliano a giugno, grazie alle immagini della firma del contratto avvenuta il 21 agosto scorso. Sul web sono disponibili foto e video dell’evento che i tre hanno visionato per raccogliere informazioni. Durante una conversazione in una Panda, utilizzata da uno di loro, i militari avevano installato una cimice per monitorare le loro comunicazioni.

Stanno già discutendo del servizio di sorveglianza al veicolo che avrebbe dovuto portare il calciatore allo stadio. Inoltre, i tre sono a conoscenza, grazie all’analisi delle immagini disponibili online, che anche la moglie del calciatore ha una predilezione per gli orologi di lusso. È però cruciale accertare se Neres indosserà effettivamente il Patek Philippe durante l’incontro di calcio. Esiste un’intercettazione che suggerisce la possibilità che uno dei tre, in particolare Giuseppe Vecchione, possa essere coinvolto in un’altra rapina, risalente a qualche anno fa, ai danni di un altro giocatore del Napoli, il colombiano Camillo Zuniga: “Perché come ho fatto con Zuniga – afferma – io già sapevo cosa aveva durante la partita”.

I tre vengono sorpresi mentre discutono delle notizie di stampa che menzionano una possibile identificazione grazie a una testimone oculare. Questi eventi risalgono al 3 settembre scorso: il padre di uno dei rapinatori di Rolex arrestati apprende la situazione e contatta immediatamente un avvocato, per poi parlare con il figlio, visibilmente preoccupato per quanto appreso dai media: “Una signora vi ha visti… siete stati citati sul giornale”, gli comunica.

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