Il sindaco di Poggiomarino, Maurizio Falanga, si è dimesso ieri mattina, presentando una lettera al suo avvocato di fiducia. Il primo cittadino ha venti giorni per ripensarci ma la decisione appare definitiva.
Si dimette il sindaco Falanga ai domiciliari
Il sindaco di Poggiomarino, Maurizio Falanga, si è dimesso ieri mattina, presentando una lettera al suo avvocato di fiducia. Falanga si trova agli arresti domiciliari a causa di un’inchiesta che ha portato alla detenzione, sempre agli arresti domiciliari, del vicesindaco Luigi Belcuore e di Francesco Carillo, ex vicesindaco e fratello di un assessore.
Negli ultimi giorni, il Riesame ha confermato le misure cautelari per tutti e tre, mentre ieri è arrivata la rinuncia da parte del primo cittadino. Secondo la legge, passeranno venti giorni prima che le dimissioni diventino operative, ma tutto fa pensare che quella di Falanga sia una decisione definitiva. Inoltre, potrebbe anche ottenere la libertà: non rivestendo più il ruolo di sindaco, potrebbero venir meno le ragioni che hanno indotto i giudici a mantenerlo agli arresti domiciliari.
Si tratta, comunque, di mere supposizioni. Il futuro politico di Poggiomarino resta incerto. Con una gestione commissariale regolare, infatti, le elezioni si terranno nella primavera dell’anno prossimo, alla prima opportunità utile. Tuttavia, non si può escludere un provvedimento di scioglimento del Consiglio comunale a causa di infiltrazioni camorristiche. In tal caso, i commissari sarebbero tre e rimarrebbero per un periodo di almeno 18 mesi. A incastrare Falanga, Belcuore e Carillo è stato un ex boss, Rosario Giugliano, noto come “o’ minorenne”, che, dopo aver scelto di collaborare con la giustizia, ha rivelato di aver avuto un ruolo di rilievo nelle passate elezioni amministrative e di aver intessuto con l’ormai ex giunta comunale (o quanto meno con ampie porzioni di essa) un accordo per ottenere favori e incarichi per aziende a lui vicine.
Accuse gravi, che hanno indotto i magistrati della DDA a richiedere misure cautelari per i tre al termine di un’approfondita indagine, caratterizzata da intercettazioni e sorveglianze. Falanga non ha risposto alle domande del gip durante l’interrogatorio di garanzia, ma ha presentato una difesa consistenti al Riesame. Tuttavia, la sua strategia difensiva non è bastata a garantirgli la libertà. Di qui la scelta di dimettersi e di passare la mano. Tra 20 giorni potrebbe verificarsi un azzeramento totale.