Si è spenta la scorsa notte, dopo un mese di lotta tra la vita e la morte, la donna di 65 anni rimasta gravemente ustionata nell’incendio scoppiato il 14 ottobre nella piccola chiesa di Santa Sofia ad Anacapri. La vittima, identificata come M.V., classe 1959, aveva riportato ustioni di secondo e terzo grado agli arti superiori e inferiori ed era stata immediatamente trasferita al Centro Grandi Ustionati dell’Ospedale Cardarelli di Napoli.
Anacapri, è morta la donna coinvolta nell’incendio in chiesa
Purtroppo, nonostante le cure ricevute, le ferite riportate si sono rivelate fatali, portandola al decesso dopo settimane di sofferenza. L’incendio sarebbe stato causato dallo scoppio di una bombola di gas, secondo le prime ricostruzioni. Le fiamme hanno colpito principalmente un locale ricreativo e una stanza situata dietro l’ingresso della chiesa.
Questi spazi erano stati concessi in uso dal parroco a una coppia in difficoltà economica, sfrattata dal precedente alloggio. Le autorità hanno avviato un’inchiesta per determinare con esattezza la dinamica dell’incidente e valutare eventuali responsabilità.
Il cordoglio
La morte della donna ha suscitato grande dolore nella comunità di Anacapri, stretta intorno ai familiari della vittima. La chiesa di Santa Sofia, luogo di culto e ritrovo, è ora al centro delle indagini per chiarire se l’incendio potesse essere evitato.
La tragedia mette in luce non solo la necessità di maggiore attenzione alla sicurezza degli ambienti pubblici, ma anche le difficoltà vissute da molte famiglie in condizioni di vulnerabilità economica.