Cronaca Napoli, Napoli

Esplosione a Ercolano con tre morti: l’immobile era intestato a una bambina di 13 anni

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Il luogo dell'esplosione

Proseguono le indagini sulla drammatica esplosione avvenuta lunedì sera a Ercolano, all’interno di un locale adibito a fabbrica, dove lo scoppio di polvere pirica ha causato la morte delle gemelle Sara e Aurora Esposito e del cittadino albanese Samuel Tafciu. L’immobile in cui si è verificato l’incidente risulta formalmente intestato a una bambina di 13 anni, chiaramente non responsabile della vicenda. Tuttavia, sotto inchiesta è finito il proprietario effettivo dell’edificio, mentre verifiche sono in corso anche nei confronti della sua compagna.

Esplosione ad Ercolano, l’immobile intestato a una bambina di 13 anni

La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo con ipotesi di reato che comprendono omicidio plurimo, disastro colposo e, potenzialmente, violazioni delle normative relative a esplosivi e armi. Si indaga anche sull’eventualità che le morti siano conseguenza di altri reati. L’inchiesta è guidata dai magistrati Pierpaolo Filippelli e Simona Di Monte, con la collaborazione del pm Stella Castaldo. I carabinieri stanno lavorando per chiarire le circostanze della tragedia e verificare se vi siano state violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro.

Dalle prime ricostruzioni, sembra che l’esplosione sia stata innescata dalla qualità della polvere pirica maneggiata all’interno della struttura. Samuel Tafciu, dipendente della fabbrica, stava lavorando con la sostanza quando è avvenuto lo scoppio, che l’ha scaraventato a distanza. L’evento ha devastato l’area, portando alla morte istantanea dei tre presenti e causando l’evacuazione di dieci residenti delle abitazioni circostanti. Una scuola vicina è stata chiusa per precauzione.

Lavoro irregolare e responsabilità

Le vittime erano impiegate in nero, un elemento che aggrava il quadro delle responsabilità. Gli investigatori stanno verificando se il locale fosse regolarmente autorizzato per l’utilizzo di materiale pericoloso, come la polvere pirica, e se fossero state rispettate le norme di sicurezza. L’assenza di contratti regolari evidenzia potenziali violazioni delle leggi sul lavoro, rendendo la tragedia ancora più grave.

Le indagini proseguiranno nei prossimi giorni per accertare eventuali responsabilità penali e chiarire se vi siano altre persone coinvolte nella gestione o nell’utilizzo della struttura. Intanto, la comunità di Ercolano è sotto shock, mentre i familiari delle vittime chiedono giustizia per una tragedia che poteva forse essere evitata.

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