Pugile di 16 anni accoltellato dopo una lite per una ragazza contesa all’esterno dell’istituto Novelli a Marcianise: emesse quattro condanne. I fatti sono avvenuti un anno fa, il 22 novembre 2023. Gli imputati rispondono di tentato omicidio e porto abusivo di coltello. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Marcianise, pugile di 16 anni accoltellato dopo una lite per una ragazza contesa: 4 condanne
Si è concluso con quattro severe condanne il processo per tentato omicidio e porto abusivo di coltello, relativo all’accoltellamento di un ragazzo di 16 anni avvenuto esattamente un anno fa, il 22 novembre 2023, davanti all’istituto “Novelli” di Marcianise. I due procedimenti giudiziari si sono chiusi in due udienze distinte, celebrate a un giorno di distanza l’una dall’altra con rito abbreviato. La vittima, un giovane e promettente pugile locale, non era studente del “Novelli”, ma si trovava nei pressi dell’istituto nel primo pomeriggio, in coincidenza con l’uscita delle classi. Il giovane si trovava in via Novelli con un amico, probabilmente per incontrare una ragazza, quando è stato avvicinato da tre o quattro individui arrivati su due scooter, tra cui alcuni maggiorenni di età compresa tra i 20 e i 30 anni, recentemente condannati, alcuni dei quali residenti a Orta di Atella. Dopo aver incrociato il minore, è scoppiata una discussione caratterizzata da insulti e parole pesanti, che è degenerata in una rissa. Durante il conflitto, è emerso un coltello che ha ferito il 16enne. Secondo quanto emerso dalle indagini, si sarebbe trattato di una vera e propria spedizione punitiva nei confronti del ragazzo, una vendetta per un litigio avvenuto alcuni giorni prima, legato a una ragazza contesa con un altro giovane.
L’episodio ha profondamente scosso la comunità di Marcianise, soprattutto perché si è verificato nel centro storico e all’uscita di una scuola. Passiamo ora alle sentenze. Il giudice per l’udienza preliminare, Alessia Stadio, ha condannato Vincenzo Fortunato, 30 anni, fratellastro maggiore dello studente coinvolto nella rissa, a otto anni e due mesi di reclusione. Il ragazzo minorenne, invece, ha ricevuto la messa alla prova dal tribunale per i minorenni, poiché considerato uno dei principali protagonisti del conflitto con un gruppo di coetanei. In un’udienza successiva, il gup Rosaria Dello Stritto ha emesso altre tre condanne. Sossio Cimmino, originario di Crispano e ritenuto responsabile dell’accoltellamento, è stato condannato a nove anni di carcere. Otto anni e due mesi sono stati inflitti a Domenico Milo e a Vincenzo Fortunato, entrambi nati nel 2004.
Le accuse
Tutti e tre sono accusati di concorso in tentato omicidio e di porto abusivo di coltello. Vincenzo Fortunato, un ventenne originario di Crispano, è stato arrestato a maggio scorso a Seveso, in Brianza, dove si era trasferito per motivi di lavoro. Nello stesso giorno, nel Casertano, sono stati arrestati Cimmino e Milo, quest’ultimo proveniente da Orta di Atella. Il trentenne Vincenzo Fortunato di Orta di Atella e il suo fratellastro minore sono stati fermati dai carabinieri il 23 novembre, il giorno dopo l’incidente. L’intera vicenda, come già accennato, è scaturita da motivi sentimentali: una lite tra il fratellastro minore di Vincenzo Fortunato e la vittima, legata a una ragazza.
Sentendosi circondato dagli amici del suo avversario, il ragazzo minorenne contattò il fratello maggiore, che si presentò davanti alla scuola insieme ad alcuni conoscenti. La situazione si deteriorò rapidamente, culminando nell’accoltellamento del sedicenne da parte di Sossio Cimmino, che lo colpì più volte nella zona delle spalle.
Le indagini sull’accoltellamento si svolsero in modo molto veloce: i carabinieri, grazie a testimonianze e a indagini mirate, identificarono immediatamente due persone nell’agro aversano e le arrestarono il giorno dopo l’incidente. Il sedicenne ricevette una prognosi di trenta giorni dai medici dell’ospedale di Marcianise, senza ulteriori complicazioni. Poco più di sei mesi fa, le indagini portarono all’identificazione di altri adulti coinvolti, con tre arresti effettuati. Tutti gli arrestati hanno optato per il rito abbreviato, che ha portato a condanne particolarmente severe. Gli avvocati dei condannati hanno la possibilità di presentare ricorso in appello.