Cronaca

“Caro Babbo Natale, vorrei sparire”, letterina allarma prof del Politecnico: “Aiutatemi a trovarlo”

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Il messaggio

Un gesto semplice, ma carico di significato, è quello che avviene ogni anno nell’atrio del Politecnico di Bari, dove l’albero di Natale non si limita a ospitare luci e decorazioni, ma raccoglie anche messaggi degli studenti. Lettere scritte con ironia o desideri personali, spesso rivolti a Babbo Natale o ai docenti, con il sogno di superare gli esami. Quest’anno, però, uno di questi messaggi ha destato grande attenzione e preoccupazione.

Bari, messaggio desolante sull’albero di Natale al Politecnico

Una docente dell’ateneo, colpita profondamente da uno di questi biglietti, ha deciso di condividere la vicenda sui social per cercare di raggiungere l’autore o l’autrice di un messaggio che trasuda disagio e sofferenza. Nel biglietto, lasciato anonimamente sotto l’albero nell’atrio Cherubini, si legge: “Caro Babbo Natale, vivere è diventato estenuante e non ho più voglia di combattere per ciò che desidero. Se possibile, vorrei che ponessi fine alle mie sofferenze. Vorrei potermi addormentare e non svegliarmi più”.

Scossa dal contenuto, la professoressa ha risposto al messaggio lasciando il suo numero di telefono accompagnato da parole di conforto: “Caro studente, la vita è un miracolo ogni giorno, ci siamo per te”. La docente ha poi spiegato di aver esitato prima di pubblicare la storia sui social, ma ha ritenuto che fosse l’unico modo per raggiungere chi ha scritto quelle righe, offrendo supporto e speranza: “Siamo pronti ad abbracciarti e a mostrarti la bellezza della tua età e la sacralità della tua vita”.

Il post ha generato una forte reazione sui social, con numerosi commenti di solidarietà e incoraggiamento. Molti utenti hanno lodato la sensibilità della docente per aver colto il grido d’aiuto, invitando il giovane o la giovane a non sentirsi solo e a cercare sostegno. Tra i messaggi spiccano parole di conforto, come quelle di un utente: “Caro studente, tutto passa. Anche tu troverai la pace e la gioia. Resisti, un passo alla volta”. Altri hanno ribadito l’importanza di aprirsi e accogliere il supporto offerto dalla comunità, sottolineando come tanti siano pronti ad ascoltare e aiutare.

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