Naspi estesa anche alle dimissioni volontarie dal lavoro: cosa cambia dal primo gennaio 2025. Questa novità è contenuta in un emendamento alla Manovra presentato ieri sabato 14 dicembre dai relatori che introduce una nuova categoria di accesso per chi ha rassegnato dimissioni da un impiego a tempo indeterminato.
Naspi estesa anche alle dimissioni volontarie dal lavoro
A partire dal 1 gennaio 2025, la Naspi sarà estesa anche a coloro che si dimettono volontariamente dal lavoro. Questa novità è contenuta in un emendamento alla Manovra presentato ieri dai relatori, che introduce una nuova categoria di accesso per chi ha rassegnato dimissioni da un impiego a tempo indeterminato.
Inoltre, il disoccupato dovrà dichiarare la propria disponibilità immediata al lavoro in modalità telematica attraverso il sistema informativo unitario delle politiche del lavoro. L’indennità sarà erogata a partire dall’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro e verrà corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive accumulate negli ultimi quattro anni.
Cosa cambia
L’emendamento stabilisce che, a partire dal prossimo primo gennaio, l’indennità mensile di disoccupazione sarà concessa anche a chi si dimetterà volontariamente da un lavoro a tempo indeterminato, a condizione che abbia accumulato «almeno tredici settimane di contribuzione dall’ultima cessazione del rapporto di lavoro».
Ddl Lavoro: polemiche sulle dimissioni per assenze ingiustificate
L’emendamento è stato proposto in seguito alle controversie emerse nei giorni scorsi riguardo al ddl Lavoro, in particolare sulle nuove disposizioni relative alle dimissioni per assenze ingiustificate. Secondo Cgil, Uil e i partiti di opposizione, queste modifiche potrebbero portare a un «ritorno delle dimissioni in bianco». Tuttavia, la ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha risposto affermando che non ci sarà «nulla di tutto ciò», chiarendo che si tratta semplicemente di un intervento per definire meglio la questione delle dimissioni per fatti concludenti. In particolare, se l’assenza ingiustificata del lavoratore supera il termine stabilito dal contratto o, in assenza di tale previsione, i quindici giorni, il rapporto di lavoro si considera risolto per volontà del lavoratore.
Cgil e Uil avevano sottolineato che questo avrebbe comportato per l’ex lavoratore l’impossibilità di accedere all’indennità di disoccupazione (Naspi o Dis-coll), poiché finora non era prevista in caso di dimissioni volontarie. Tuttavia, con le nuove disposizioni introdotte dall’emendamento alla Manovra presentato ieri, anche coloro che si dimettono potranno ricevere la Naspi, a condizione di avere almeno 13 settimane di contribuzione.