L’uomo, rientrato di recente da un viaggio in Congo, è deceduto nella serata di ieri, 16 dicembre, per un caso sospetto di febbre emorragica. Disposto l’isolamento fiduciario domiciliare per l’unico contatto noto.
Torna dal Congo e muore per febbre emorragica a Treviso
Un uomo di 55 anni residente a Trevignano (Treviso), recentemente rientrato da un viaggio in Congo, è deceduto la sera del 16 dicembre a causa di un sospetto caso di febbre emorragica. La notizia è stata diffusa dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Azienda Ulss 2 Marca Trevigiana di Treviso, che ha avviato accertamenti diagnostici in collaborazione con l’Istituto Spallanzani di Roma per identificare l’origine dell’infezione. In attesa dei risultati definitivi, sono state prontamente attivate le misure sanitarie previste per simili situazioni, in linea con le direttive del Ministero della Salute, dell’Istituto Spallanzani e dell’Istituto Superiore di Sanità.
È stato inoltre messo in atto il protocollo che prevede l’isolamento fiduciario a domicilio per l’unico contatto noto del paziente, avviando la relativa sorveglianza sanitaria. Oggi il Ministero della Sanità della Repubblica Democratica del Congo ha comunicato che la malattia, precedentemente sconosciuta e che circolava nella regione di Panzi, è stata identificata come una forma grave di malaria.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, le autorità locali hanno dichiarato che la malattia aveva causato 143 vittime nella provincia sud-occidentale di Kwango nel mese di novembre. “Il mistero è stato finalmente risolto. Si tratta di un caso di malaria grave, che si manifesta come una malattia respiratoria aggravata dalla malnutrizione”, ha precisato il Ministero della Sanità del Congo in un comunicato.
Oms: ancora non determinata causa malattia
In una dichiarazione inviata via email al quotidiano Usa Today, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha comunicato di «non aver ancora stabilito in modo definitivo la causa della malattia» sconosciuta che ha causato numerose vittime in una regione del Congo, precisando che «i test di laboratorio sono ancora in corso».
Queste informazioni sono riportate sul sito del giornale statunitense. Alcuni campioni sono stati inviati al laboratorio dell’Oms a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, che si trova a circa 48 ore di auto dalla zona sanitaria di Panzi, «spiegando così il lungo tempo impiegato per identificare la malattia». Altri campioni sono in fase di trasporto, ha aggiunto l’Oms.
Il ministro provinciale della Sanità, Apollinaire Yumba, ha dichiarato al quotidiano che i farmaci antimalarici forniti dall’Oms sono in distribuzione nei principali ospedali e centri sanitari della zona di Panzi. Un portavoce dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha anche annunciato che nuovi kit sanitari per trattamenti moderati e gravi arriveranno domani.