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Omicidio Silvia Nowak, scomparsi 30mila euro dalla casa della coppia: “Kai è innocente e tranquillo” | Domani l’udienza di convalida

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Il compagno di Silvia Nowak arrestato

Domani si svolgerà l’udienza di convalida dell’arresto di Kai Dausel, il compagno di Silvia Nowak trovata morta semi-carbonizzata il 18 ottobre vicino alla loro abitazione di Ogliastro Marina a Castellabate. L’uomo è accusato di omicidio aggravato e distruzione di cadavere. Secondo le prime informazioni, sarebbero scomparsi anche 30mila euro dalla casa della coppia. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Omicidio Silvia Nowak, domani l’udienza di convalida per il compagno

Domani, presso il carcere di Vallo della Lucania, si svolgerà l’udienza di convalida del fermo per Kai Dausel, il 62enne accusato dell’omicidio della compagna 53enne trovata semi-carbonizzata il 18 ottobre nel bosco vicino alla loro abitazione di Ogliastro Marina. L’uomo dovrà difendersi dalle gravi accuse di omicidio aggravato e distruzione di cadavere. «Risponderemo alle domande del giudice e Kai ribadirà la sua estraneità ai fatti. È sereno e molto tranquillo», ha dichiarato il suo avvocato di fiducia, Felice Carbone, che ieri pomeriggio ha avuto un incontro con il suo assistito.

Resta avvolto nel mistero il motivo che avrebbe spinto Kai Dausel a uccidere e parzialmente incenerire il corpo della sua compagna. È noto che, di recente, la loro relazione fosse diventata tesa. Gli investigatori non escludono nemmeno la possibilità che questioni economiche possano aver influito sul delitto: nella casa sono stati rinvenuti 6mila euro in contante, successivamente restituiti a Kai, mentre sembrerebbero mancare altri 30mila euro. Inoltre, tornano alla mente le inquietanti parole dello stesso 62enne, che in un’intervista passata aveva affermato: «Per un delitto deve sempre esserci un movente, giusto?». Altre sue dichiarazioni, ritenute contraddittorie dagli inquirenti, contengono dettagli significativi per le indagini.

Le indagini

Attualmente, la Procura di Vallo della Lucania, guidata dal procuratore capo facente funzioni Antonio Cantarella, descrive l’evento come un «atto d’impeto». I due avrebbero concordato un incontro nella pineta, situata dietro la villetta in cui risiedevano, dove successivamente la donna sarebbe stata uccisa dal compagno e parzialmente carbonizzata. A confermare questa ricostruzione è un audio che registra chiaramente una breve conversazione tra Silvia, che si trova in strada con un guinzaglio e una ciotola, e il compagno, il quale le propone di incontrarsi in pineta, probabilmente per prendersi cura di un cane.

Cosa è accaduto nei momenti immediatamente successivi? Secondo l’accusa della Procura vallese, che ha diretto le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Agropoli e dalla stazione di Santa Maria di Castellabate, gli eventi si sono svolti tra le 16 e le 17.30 del 15 ottobre, giorno in cui Silvia è scomparsa per poi essere ritrovata senza vita tre giorni dopo. In quel breve intervallo di tempo, l’uomo avrebbe raggiunto Silvia nella pineta attraverso un cancello pedonale della villetta, uccidendola e successivamente incendiando il corpo. Le registrazioni delle telecamere di un vicino mostrano l’uomo uscire dalla villetta due volte, senza però rientrare. Gli investigatori sospettano che possa essere rientrato in casa passando attraverso una recinzione laterale; a sostegno di questa teoria, il Ris di Roma ha rinvenuto una traccia di sangue della vittima su un paletto di legno.

Inoltre, sono emersi aspetti preoccupanti riguardo al passato del compagno di Silvia: Dausel era già sospettato nel suo Paese d’origine di omicidio volontario per un episodio avvenuto nel 1999, oltre ad avere precedenti per furto e frode informatica. Riguardo alla sua doppia identità, l’avvocato Carbone ha chiarito che l’uomo «possiede due nomi, ma ne utilizza solo uno sui social media».

Le reazioni

Nel frattempo, la comunità locale è spaccata tra coloro che credono che il compagno sia l’autore dell’omicidio e chi continua a difenderne l’innocenza. «Da quanto ho appreso fin dall’inizio, su questa vicenda non è stata fatta giustizia, ma spero che venga fatta, così da risolvere questa situazione per la gente del posto – racconta Pasquale Giugliano, residente a Ogliastro Marina – Kai? Io sono convinto che sia innocente».

Queste affermazioni alimentano un’altra voce che ha circolato nelle ultime settimane nel paese, suggerendo una direzione completamente diversa rispetto al coinvolgimento di Kai. Si parla infatti di un altro uomo originario di Ogliastro Marina, che si sarebbe infatuato della donna e avrebbe anche fatto una sorta di confessione nei giorni successivi. Tuttavia, si tratta di elementi che sono stati attentamente esaminati dalla Procura vallese e che, finora, non hanno trovato alcun riscontro. Nel frattempo, il 30 novembre si sono svolti a Napoli, in forma privata, i funerali di Silvia Nowak. Alla cerimonia hanno partecipato la sorella e i familiari più stretti, mentre il compagno era assente. La donna è stata sepolta nel capoluogo campano, dove i parenti hanno potuto renderle omaggio lontano dai riflettori.

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