Il nuovo stadio potrebbe essere costruito al Centro Direzionale di Napoli: il presidente Aurelio De Laurentiis ha discusso con il sindaco Gaetano Manfredi ma non è stato raggiunto un accordo su come procedere. Archiviata l’ipotesi Bagnoli, si presenta il piano B. Lo riporta Il Mattino.
Stadio, De Laurentiis: “Pronti a realizzarlo al Centro Direzionale”
Qual è il destino del progetto per ristrutturare il Maradona in vista di Euro 2032 e per fornire a Napoli e al Napoli uno stadio adeguato? Il presidente Aurelio De Laurentiis ha discusso con il sindaco Gaetano Manfredi – l’ultima volta lunedì sera a Pietrarsa durante il party di Natale organizzato dalla Società – ma non è stato raggiunto un accordo su come procedere. De Laurentiis continua a insistere sulla possibilità di costruire un nuovo impianto nell’area del Centro Direzionale; resta da capire se questa opzione è una strategia per guadagnare tempo o se ci crede veramente.
Un po’ come avvenne durante l’estate, quando annunciò la sua intenzione di costruire uno stadio a Bagnoli durante una vivace conferenza stampa. Tuttavia, un minuto dopo, precisò che il progetto per l’area ex Italsider era stato avviato dall’ex ministro per la Coesione Raffaele Fitto, il quale aveva destinato 1,2 miliardi per la rigenerazione di quell’area, finalizzati alla bonifica e alle infrastrutture. Cosa implica questo? Che nel piano non erano e non sono previsti volumi né infrastrutture come uno stadio da almeno 50mila posti. Ogni ettaro di Bagnoli ha già una sua destinazione. Perché puntare sull’area est? E perché proprio in questo momento?
L’area est
C’è la sensazione che, come nel caso di Bagnoli, De Laurentiis sia giunto in ritardo – un’eventualità difficile da spiegare, considerando il carattere dinamico dell’imprenditore, sempre molto attento agli affari – con l’intenzione di investire in un’area vasta e ricca di opportunità.
Fino a qualche mese fa, lo spazio era disponibile, ma gli imprenditori Vito e Federico Grassi, proprietari della squadra di basket locale, insieme a Pasquale Aumenta, imprenditore nel settore dello spettacolo, hanno anticipato l’idea nella sola area adiacente al Centro direzionale dove era possibile realizzare una simile infrastruttura. Hanno presentato un progetto che la giunta guidata da Manfredi ha approvato, dichiarandone l’interesse pubblico e fornendo garanzie per 55 milioni. In sostanza, si tratta di un project financing i cui lavori inizieranno l’anno prossimo e si prevede che si concludano entro il 2026.
Più che un semplice Palazzetto dello sport, si tratta di un Pala eventi con una capienza di 15.000 posti, destinato ad ospitare concerti e altre manifestazioni durante tutto l’anno. Si tratta di un’iniziativa realizzata da privati su terreno pubblico.
Botta e risposta dal Comune
Il Comune non esclude la possibilità di collaborare con De Laurentiis, come già accaduto con Bagnoli. Durante l’estate, il Patron fu invitato a presentare un progetto per Bagnoli, completo di un piano di fattibilità economica, ma alla fine non inviò nulla. Anzi, tenne un’altra conferenza stampa per annunciare di aver cambiato idea, ritenendo che rilanciare il Maradona fosse un’opportunità. Tuttavia, anche in questo caso non sono arrivate “carte”. Per quanto riguarda l’area est, la situazione è simile: «Noi valutiamo – si apprende da Palazzo San Giacomo – ogni proposta con entusiasmo e attenzione, ma per il Comune la priorità rimane la rigenerazione del Maradona». A De Laurentiis si richiede, come già fatto da Grassi e Aumenta, un progetto da integrare in un’area della città. Ma a est, cosa resta disponibile per la costruzione di un nuovo stadio?
Si dovrebbe considerare di dirigersi verso Ponticelli o verso gli ex depositi petroliferi. Ponticelli non è una novità: il 4 settembre 2012 è stato presentato e registrato il primo concept per un nuovo stadio nel cuore di questo storico quartiere. Il progetto, promosso da un gruppo imprenditoriale guidato da Maria Luisa Faraone Mennella e realizzato da Arup, un leader mondiale nel settore, non ha avuto seguito a causa della mancanza di un accordo tra il Patron e i promotori. Per quanto riguarda l’area degli ex depositi petroliferi, c’è spazio disponibile, ma è necessaria una bonifica approfondita e un accordo con i proprietari dei terreni, il che rende la situazione complessa. Il Comune rimane fermo nel sottolineare che è indispensabile avere un progetto concreto su cui discutere, cosa che attualmente non esiste.
Il vertice
Siamo in una situazione di stallo, dove l’unico aspetto concreto su cui si può discutere è il Maradona. La sensazione è che, alla fine, sarà lo stadio di Fuorigrotta a essere ristrutturato, grazie a una legge sugli stadi pensata per chi desidera investire e detiene il club della città. Il ministro Andrea Abodi ha già annunciato l’intenzione di migliorare questa legge. Inoltre, si sta discutendo della Legge di bilancio. Abodi sarà a Napoli domenica per assistere a una partita di basket, ospite di Manfredi, con cui ha un ottimo rapporto. Il ministro punta sul Maradona, ma soprattutto desidera che Napoli entri nel gruppo delle città che ospiteranno Euro 2032. È certo che Manfredi e il ministro parleranno del Maradona e del loro rapporto con De Laurentiis, con Abodi che ha promesso «importanti novità a gennaio».