Cronaca

Roma, la presunta vittima di stalking si presenta in aula mano nella mano con l’indagato: «È solo un amore litigarello»

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Foto presa dal web

La presunta vittima di stalking si presenta nell’aula del Tribunale di Roma mano nella mano con l’indagato dichiarando: “Questo è solo un amore litigarello, tutto qui signor giudice”. L’uomo, attualmente agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico da febbraio, è accusato di violenza sessuale, stalking e violazione di domicilio.

Roma, vittima di stalking in Tribunale mano nella mano con indagato

La donna, di 75 anni, ha denunciato l’uomo, di 71, anche per violenza sessuale e violazione di domicilio. Tuttavia, ora ha cambiato idea. «Questo è semplicemente un amore litigioso, tutto qui, signor giudice. Vorrei solo sapere quando potrete rimuovere quel dispositivo, così possiamo vederci in tranquillità. Noi ci amiamo». Queste le parole della presunta vittima di stalking durante l’udienza del processo contro il suo accusatore, con il quale è arrivata in aula abbracciata. L’uomo, attualmente agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico da febbraio, è accusato di violenza sessuale, stalking e violazione di domicilio.

Le accuse

Il Messaggero riporta che le accuse hanno inizio il 16 ottobre 2023, quando la donna decide di contattare i carabinieri di Ostia: «Dopo la nostra separazione, lui passava sotto casa mia in auto con la musica romantica a tutto volume, il che mi metteva a disagio. Era molto geloso e continuava a lasciarmi bigliettini dicendomi che mi amava», racconta la vittima. Il primo episodio di gelosia risale al 26 gennaio 2022: «In quella occasione mi ha vista passare in auto con un amico e si è infuriato, colpendomi con uno schiaffo». Inoltre, aggiunge: «Durante quel periodo litigavamo, ma entrambi volevamo rimanere insieme. Il problema principale è che mia seconda figlia si oppone alla nostra relazione».

San Valentino
A San Valentino, mentre lui si trova agli arresti domiciliari, lei decide di andarlo a trovare. Nonostante avesse riferito ai carabinieri di una presunta violenza sessuale avvenuta nella sua abitazione, in cui sarebbe stata “trascinata nella camera da letto, afferrata per il collo e costretta a subire un rapporto sessuale”, come riportato nel capo d’imputazione, davanti al giudice la donna ritratta tutto. Ora rischia di essere accusata di calunnia. Nel frattempo, per lui è stata disposta la revoca degli arresti domiciliari, in attesa della sentenza.

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