Cronaca

Natale in stile vintage anni ’60, tra gelatina di pesce e tacchino farcito: i piatti tipici Regione per Regione

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Foto di repertorio

Natale in stile vintage anni ’60, tra gelatina di pesce e tacchino farcito: i piatti tipici Regione per Regione. A tavola il boom economico, come filetto, scampi e tortellini alla panna. Non sorprende che molti di questi piatti siano comunemente associati agli anni ’80, mentre in realtà risalgono proprio a quel periodo. Tra

Natale in stile vintage anni ’60: i piatti tipici Regione per Regione

Il Cucchiaio d’oro, il celebre libro di Artusi, il Talismano della felicità di Ada Boni e le prime riviste di cucina con ricette illustrate e dettagliate da cui trarre ispirazione. Durante il Natale e le festività, la tradizione gastronomica italiana si esprime al meglio, offrendo una varietà straordinaria da regione a regione.

Cosa si serviva a tavola durante il Natale negli anni del boom economico? La storica rivista La Cucina Italiana ha riscoperto, in chiave vintage, il Natale del 1964, rivelando che… Gelatine, crostacei, tortellini alla panna, tacchini ripieni e dolci eccentrici caratterizzavano una festività che, sebbene lontana nel tempo, rappresentava all’epoca un vero trionfo della modernità. Non sorprende che molti di questi piatti siano comunemente associati agli anni ’80, mentre in realtà risalgono proprio a quel periodo. Tra gli antipasti, spicca la gelatina di scampi. Sebbene generalmente legati agli anni Ottanta, questi aspic di pesce, spesso presentati con una decorazione di uova sode, sono in realtà una preparazione tipica del periodo del miracolo economico.

Il pane in cassetta

Se nel 2024 si diffonde la passione per i “sando” preparati con lo shokupan, un morbido pane giapponese al latte, nel 1964 si utilizzava un pane in cassetta, che veniva affettato, farcito con diverse salse e poi ricomposto nella sua forma originale, creando una delizia che è arrivata intatta fino ai festeggiamenti odierni.

Tra i piatti di punta e simbolo del nuovo lusso ci sono gli scampi. Negli archivi di La Cucina Italiana si celebra il trionfo delle aragostine, che, grazie alla loro presentazione così elegante, conferiscono un tocco di grande cucina a tutte le tavole natalizie. Il primo piatto è più ricco che mai: le tagliatelle in tortiera. A metà strada tra uno sformato e una frittata di pasta, questa ricetta offre una versione insolita delle tagliatelle “della domenica”, condite con una salsa di fegatini e cuori di pollo. Una curiosità dell’epoca: il sugo è un mix di cipolla, prosciutto, burro, olio, brodo e salsa di pomodoro!

I tortellini

I tortellini sono un must, ma a Natale vengono serviti asciutti con panna e presentati in un nido. Questo abbinamento è piuttosto originale, quasi come se fossero due piatti uniti in uno: i famosi tortellini alla panna, che richiamano gli anni Ottanta, diventano il ripieno insolito di cestini di pasta brisée. Senza alcuna pretesa di seguire la tradizione, il ripieno dei tortellini è composto da prosciutto crudo, salsiccia, petto di pollo, uova e parmigiano. Arianna Laurenti, storica dell’arte per la rivista, ci offre un interessante spunto di storia gastronomica: nel 1965 nascerà la Dotta Confraternita del Tortellino, che solo nel 1974 presenterà la ricetta autentica del “Tortellino di Bologna”, da gustare rigorosamente in brodo di manzo e gallina. Inoltre, secondo antiche tradizioni, un menù natalizio non può prescindere dalla presenza di un volatile farcito, cotto al forno.

Tra le pagine degli annali è stato rinvenuto un tacchino, preparato con una ricetta particolarmente complessa – ben 5 ore di preparazione, con l’ausilio di ago e filo! – farcito con un’abbondante miscela di marroni, salsiccia, pancetta, mortadella, uova e parmigiano. Come piatto intermedio, si presenta un filetto al forno accompagnato da verdure. Dopo le elaborate portate precedenti, caratterizzate da una perfezione tecnica e da audaci combinazioni, ecco una ricetta più semplice, in cui la qualità del filetto diventa protagonista, esaltata da una salsa al cognac e verdure al burro. A completare il piatto, un contorno di cavolfiore al forno: un cavolfiore intero cotto in forno, quasi a richiamare la preparazione e l’aspetto di un piatto di carne, è l’accompagnamento previsto prima dei dolci. Infine, i dessert. Prima che il panettone diventasse un must su ogni tavola italiana, la sua presenza non era affatto scontata. Ecco perché esiste, ad esempio, il Gelato caldo. Si tratta di una meringa con un cuore di gelato al cioccolato. Il nome di questo dessert potrebbe creare confusione: in realtà, il gelato non sarà caldo, poiché il tempo di cottura in forno è molto breve, sufficiente solo a far dorare la meringa.

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