Cronaca

Viminale su “zone rosse” nelle grandi città: più controlli anche a Capodanno

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Foto di repertorio

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha emanato una direttiva ai prefetti, invitandoli a identificare, tramite apposite ordinanze, aree urbane dove vietare la presenza di soggetti considerati pericolosi o con precedenti penali, prevedendone l’allontanamento. Questo strumento, già sperimentato con successo a Firenze e Bologna, verrà ora esteso ad altre città.

Nei due capoluoghi, negli ultimi tre mesi, i provvedimenti di allontanamento hanno interessato 105 persone su un totale di 14.000 controlli effettuati. Milano aveva anticipato la direttiva con un’ordinanza valida fino a marzo, volta a limitare la presenza di individui molesti o pregiudicati nelle cosiddette “zone rosse”.

Capodanno 2025, il piano sicurezza in tutta Italia

Il ministero dell’Interno ha spiegato che l’uso delle “zone rosse” si inserisce in una strategia più ampia per garantire la sicurezza urbana e la piena fruibilità degli spazi pubblici da parte dei cittadini. Queste ordinanze risultano particolarmente utili in contesti urbani segnati da criminalità diffusa e degrado, come stazioni ferroviarie e aree circostanti o zone note per lo spaccio di sostanze stupefacenti, già soggette a operazioni interforze ad alto impatto.

Le “zone rosse” potranno essere applicate anche alle aree della movida, dove si registra una forte concentrazione di persone e attività commerciali. Questi spazi sono spesso teatro di episodi di microcriminalità (furti, rapine), atti di violenza (risse, aggressioni), vandalismo, abuso di alcol e situazioni di degrado. In vista dei festeggiamenti per il Capodanno, il Viminale ha sottolineato che tale misura rappresenta un ulteriore strumento per rafforzare i controlli nelle zone a maggiore affluenza, soprattutto durante spettacoli e manifestazioni pubbliche.

Per garantire la sicurezza durante i festeggiamenti di Capodanno, 3.701 operatori delle forze dell’ordine saranno impegnati nelle principali città italiane.

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