I familiari denunciano di non essere stati avvertiti. L’assessore comunale competente ha riferito che il trasferimento delle salme è stato pubblicato regolarmente.
Vanno al cimitero a trovare i parenti defunti e non trovano le loro tombe
Brutta sorpresa per i familiari di alcuni defunti che, giunti al cimitero per deporre il consueto mazzo di fiori, hanno scoperto che la tomba del loro caro non si trovava più nel luogo consueto. Dopo aver chiesto spiegazioni, hanno ricevuto una notizia inaspettata: la salma era stata esumata e trasferita. Non in un altro loculo con caratteristiche simili, ma in un campo comune. Un esame e un trasferimento di cui non erano stati avvisati. L’incidente è avvenuto al cimitero di San Vito di Udine, e i protagonisti della vicenda sono tre cittadini, come riportato dal Messaggero Veneto.
A decidere il trasferimento è stata l’amministrazione comunale, che avrebbe agito nel rispetto delle procedure. Il provvedimento, infatti, è stato comunicato attraverso i canali previsti dal Regolamento di polizia mortuaria del 2005, stando a quanto precisato dalla assessora ai Servizi cimiteriali, Rosi Toffano. “Le esumazioni nel campo comune avvengono dopo sei mesi dalla pubblicazione dell’avviso sull’Albo pretorio, nell’ufficio del custode del cimitero e sul sito web del Comune”. Nella fattispecie, “sono rimasti esposti da maggio 2022 ad agosto 2023, con un secondo avviso diffuso nel marzo 2024”. A questi, si aggiunge la collocazione di “appositi cartelli informativi per la cittadinanza”.
Amara sorpresa anche per un’anziana di 80 anni
Tra le persone a cui sono stati trasferiti i defunti, c’è anche un’anziana di 80 anni che al cimitero non ha trovato la tomba del padre. La vicenda è stata portata alla luce da Luigi Pellizzoni, Roberto e Giovanna Simonetti, che criticano la scarsa comunicazione riguardo l’esumazione, sostenendo che la cartellonistica e gli avvisi erano insufficienti. Inoltre, come sottolinea Raffaella Palmisciano, figlia di Giovanna Simonetti, il Comune è stato molto solerte nel fare pressioni sulla madre per consentire l’accesso ai rilevatori durante il censimento, minacciandola addirittura di una multa.
I familiari si sentono umiliati dal fatto che le spoglie dei loro cari siano state trasferite in una fossa comune, definita come un “tombino senza alcuna indicazione”, dove non c’è spazio nemmeno per un fiore vero. La questione avrà ora risvolti politici, poiché Palmisciano, che è una consigliera comunale di opposizione, ha annunciato di voler presentare un’interrogazione ufficiale sull’accaduto.