Cronaca Salerno, Salerno

Dolore in Cilento per i funerali di Anna Materazzi: scatta l’inchiesta sui soccorsi in ritardo

San Mauro Cilento morta Anna Materazzi
Anna Materazzi
San Mauro Cilento morta Anna Materazzi

Sono stati celebrati ieri pomeriggio i funerali di Anna Materazzi, la 52enne di San Mauro Cilento morta sabato all’ospedale di Vallo della Lucania. La donna la mattina di Capodanno era stata colta da un malore improvviso, ma aveva dovuto attendere circa due ore prima di essere soccorsa. La donna si è spenta all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania dopo quattro giorni di agonia. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino.

San Mauro Cilento, dolore ai funerali di Anna Materazzi

La mattina di Capodanno il marito della 52enne aveva chiesto assistenza presso le guardie mediche di San Mauro Cilento ed Acciaroli, ma in entrambi i casi i turni erano scoperti per assenza di medici. Sul posto è poi giunta un’ambulanza da Santa Maria di Castellabate con a bordo il solo infermiere, ma le condizioni della donna erano troppo gravi.

Solo dopo circa due ore un’automedica proveniente da Vallo della Lucania con a bordo un medico è giunta a San Mauro Cilento per prestare soccorso alla donna. Anna Materazzi è stata poi stabilizzata e condotta in ospedale, in condizioni gravissime. La 52enne è deceduta nella mattinata di ieri presso il presidio San Luca di Vallo della Lucania, dopo quattro giorni di agonia.

L’indagine

La Procura di Vallo della Lucania ha aperto un’inchiesta per far luce sulle responsabilità e chiarire i motivi dei ritardi nei soccorsi. Il sindaco di San Mauro Cilento, Carlo Pisacane, ha espresso profonda preoccupazione per l’accaduto, evidenziando la grave carenza di personale sanitario e le criticità del sistema di emergenza nelle aree interne.

Non possiamo accettare che un’ambulanza arrivi senza un medico a bordo – ha dichiarato Pisacane –. Questa situazione allunga inevitabilmente i tempi di intervento, compromettendo l’efficacia dell’assistenza sanitaria. È una problematica che contribuisce al progressivo spopolamento delle aree rurali, dove i cittadini si sentono abbandonati. È necessario un intervento immediato a livello dirigenziale per potenziare i presidi sanitari, soprattutto nei piccoli centri.”

Il dolore ai funerali

In tanti ieri si sono ritrovati presso la piccola cappella dell’Addolorata per dare l’ultimo saluto alla 52enne. “Anna – ha ricordato un’amica – era una persona che amava essere e non apparire. È andata via in silenzio lasciando un vuoto incolmabile”. Anna è ricordata come una persona mite, gran lavoratrice e dedita alla famiglia.

“La parola di Dio è stata l’ultima cosa che ha sentito Anna – ha ricordato don Gianluca Cariello – perché il primo gennaio era in chiesa come tutte le domeniche. Era sempre tra le prime ad arrivare». «Quello che mi ha sempre colpito di lei era la semplicità con cui veniva da me per ricordarmi di pregare per il suo papà scomparso». «Carissima Anna – ha detto il sacerdote concludendo l’omelia – hai lasciato un posto vuoto e noi con la tua stessa tenerezza ti salutiamo». Dopo il rito funebre la salma è stata trasferita nel vicino cimitero per la sepoltura.

Il dolore

«Se c’è qualcuno che ha qualche responsabilità deve farsi un esame di coscienza, ma spero che tutto questo almeno serva a qualcosa perché uno che chiama i soccorsi per una cosa grave non può aspettare due ore per un’ambulanza senza medico a bordo, anzi il medico che arriva tra incomprensioni e magari malintesi, un’ora dopo». Sono queste le parole di Giuseppe, fratello della vittima. «Io non porto rancore perché con il male altrui non si risolvono le cose – aggiunge – Ma visto che il giorno di festa le guardie mediche devono essere chiuse, allora nei giorni di festa non ci si può ammalare».

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