Cronaca Salerno, Salerno

Battipaglia, morto clochard 57enne, rifiutò asilo, dormiva in una tenda al gelo

Clochard
immagine di repertorio
Clochard

Michele Santaniello, così si chiamava il clochard di57 anni, che ieri è stato trovato esanime a Battipaglia, nei locali di una stazione di rifornimento a Belvedere.

Morto clochard 57enne a Battipaglia, rifiutò asilo

Si chiamava Michele Santaniello ed aveva 57 anni, l’uomo senza fissa dimora trovato privo di vita ieri a Battipaglia, nei locali di una stazione di servizio a Belvedere. Era una persona umile, come testimoniano le sue parole in un post pubblicato lo scorso novembre nel gruppo Facebook del quartiere: «Voglio ringraziare chi ha lasciato del cibo sul mio motorino accanto alla tenda, grazie di cuore (sarebbe bello se la persona me lo consegnasse di persona)». Michele viveva in questo modo, in una tenda montata su un terreno di fronte alle poste della zona periferica. L’unica protezione che aveva, oltre alla tenda, era un telo che alcuni abitanti di Belvedere gli avevano donato per proteggerlo meglio dalla pioggia.

Nei giorni più recenti, alcuni residenti avevano anche offerto di accoglierlo all’interno della stazione di servizio, vista l’ondata di freddo che stava colpendo la zona, nella speranza di evitarne il raffreddamento. Tuttavia, è proprio lì che è stato ritrovato, ormai senza vita, dai titolari del distributore di carburanti, intorno alle sei di ieri mattina. Sul luogo sono giunti i soccorritori del Vopi, che non hanno potuto far altro che dichiararne il decesso per cause naturali.

Per tale motivo, le autorità non hanno ritenuto necessario avviare ulteriori indagini sul decesso. Michele Santaniello, nato a Battipaglia nel 1967, aveva vissuto anche a Medesano, in provincia di Parma, nel 2022, come dimostrano numerose foto sul suo profilo Facebook. Tuttavia, a Belvedere era molto conosciuto, soprattutto da quando la comunità aveva preso coscienza della sua difficile situazione.

Il sostegno

I residenti che avevano notato le difficoltà di Michele si erano più volte impegnati per offrirgli aiuto, portandogli beni di prima necessità. In varie occasioni gli avevano fornito abiti e, con l’arrivo del freddo, anche indumenti più pesanti. La Caritas lo aveva preso in carico, garantendogli un pacco alimentare mensile. Ogni tanto, Michele si era occupato di piccoli lavori come imbianchino, un mestiere che aveva praticato anche a Parma, dove si era dedicato al restauro di oggetti sacri.

Per un periodo aveva lavorato anche per il Comune, occupandosi della pulizia delle strade cittadine. Alcuni abitanti di Belvedere lo avevano anche ospitato temporaneamente. Tuttavia, questa situazione non poteva proseguire a lungo. La diocesi gli aveva offerto un posto letto nel dormitorio di Salerno, ma Michele aveva rifiutato, preferendo restare nel suo quartiere, quello che conosceva meglio, dove era benvoluto da tutti.

È proprio lì che ha trovato la fine della sua vita, suscitando grande tristezza tra chi lo conosceva: «Un risveglio doloroso. Michele ci ha lasciato in una notte gelida», ha scritto un residente di Belvedere, che evidentemente aveva un legame particolare con lui.

Battipagliaclochard