Salerno tra le città pilota della riforma. Gli interventi di Comune ed Inps per mettere in campo dei servizi a sostegno delle persone con disabilità.
Rete di servizi e sostegno personalizzato per persone con disabilità, gli interventi
Un nuovo approccio culturale nei confronti delle disabilità e l’impegno per la sperimentazione della riforma sulla Disabilità, con Salerno, insieme ad altre otto province, designata come sede pilota quest’anno, in attesa che la riforma venga attuata a livello nazionale a partire dal prossimo anno. A riportarlo è l’edizione odierna de Il Mattino.
«Il Comune di Salerno – sottolinea l’assessora alle Politiche sociali, Paola de Roberto – già da tempo sta lavorando secondo i principi oggi contenuti nella riforma sulla Disabilità e, in particolare, per definire un modello standardizzato da attuare che consideri le persone con disabilità innanzitutto persone con singoli bisogni e singoli desiderata». Per cui, «cerchiamo di costruire servizi ad personam attraverso progetti personalizzati, che tengano conto delle singole necessità. E, dal mondo della scuola a quello della vita indipendente a quello dell’autonomia abitativa, abbiamo una serie di risorse e professionalità per rispondere a queste esigenze».
Tra le altre cose, «abbiamo tenuto conto – evidenzia – anche dell’importanza del linguaggio come strumento per incidere sull’abbattimento delle barriere soprattutto culturali, quindi con l’obiettivo di sensibilizzare le persone». Perciò, «abbiamo accolto – anticipa de Roberto – la progettualità di una dottoranda dell’Università di Salerno con cui si sta lavorando a una segnaletica più inclusiva e che tenga conto dell’uso di termini appropriati che ci aiutino ad abbattere le barriere culturali che, ahimè, esistono ancora».
Gli interventi dell’Inps
Anche per le prestazioni Inps, «scomparirà la dicitura che fa riferimento alla legge 104 – spiega Giovanna Baldi, direttrice provinciale Inps Salerno – ma si parlerà di patologie che richiedono una maggiore o minore intensità dei sostegni necessari. Quindi, non si farà più riferimento alla “gravità” della prestazione. Dunque, anche la normativa va nella direzione di un cambiamento culturale indispensabile».
Quanto alla riforma, questa punta molto alla semplificazione e, infatti, «rispetto a prima quando serviva una domanda per la prestazione sanitaria e un’altra per chiedere la provvidenza di tipo economico – chiarisce Baldi – con il certificato introduttivo si supera questa doppia fase. Da quel momento decorrono i 90 giorni per liquidare la prestazione. Inoltre, dall’ultima legge di Bilancio emerge un’ulteriore novità circa le verifiche sulla disabilità, tra cui quella che prevede che se c’è una domanda di invalidità previdenziale e una assistenziale, le visite vanno fatte in un’unica seduta».