Cronaca Salerno, Salerno

Salerno, aumentano i reati minorili: “Si consuma troppa droga”

Palazzo di giustizia
immagine di repertorio
Palazzo di giustizia

Non solo criminalità organizzata. Per il procuratore generale di Salerno, Rosa Volpe, sono altri i fronti che destano particolare allarme e richiedono interventi mirati. Nel suo primo discorso ufficiale come procuratrice generale di Salerno, Volpe ha tracciato le linee guida del suo mandato, evidenziando emergenze che spaziano dai reati commessi dai minori alle violenze di genere, dal caporalato allo spaccio di droga, fino alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto socioeconomico e alle problematiche legate all’ambiente come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Salerno, aumentano i reati dei minori

Un focus rilevante è stato dedicato alle criticità del sistema penitenziario, con un’attenzione particolare alla situazione della casa circondariale di Fuorni. La Volpe ha denunciato la presenza diffusa di fenomeni di illegalità all’interno della struttura, come lo spaccio di droga e l’uso improprio di cellulari, ma ha sottolineato anche l’importanza di garantire condizioni di vivibilità dignitose ai detenuti. «Si deve togliere la libertà, non la dignità», ha ribadito.

Un altro elemento di allarme riguarda l’aumento dei reati commessi da minori. In base al decreto Caivano, sono state adottate misure particolarmente rigorose: solo nell’ultimo anno, 44 provvedimenti cautelari hanno coinvolto 50 minori indagati, con arresti per spaccio di stupefacenti e atti violenti.

La droga, spesso consumata tra i più giovani e venduta persino nelle scuole, rappresenta una piaga sempre più diffusa. Preoccupano inoltre i dati relativi alla violenza di genere tra i minori, con un aumento delle denunce per violenze sessuali e un incremento delle lesioni personali, spesso aggravate da episodi di gravità tale da provocare danni permanenti alle vittime.

Il caporalato e la criminalità organizzata

Lo sfruttamento della manodopera straniera rimane un problema endemico, specialmente nella Piana del Sele, dove il caporalato è una delle espressioni più gravi della criminalità. Questa attività non si limita allo sfruttamento nei campi, ma si estende alla gestione della prostituzione nella zona costiera fino ad Agropoli, con gruppi criminali provenienti da Paesi dell’Est Europa e dell’Africa che sfruttano connazionali per alimentare i propri traffici.

Secondo la relazione della procura generale, la criminalità organizzata nel territorio salernitano, pur essendo eterogenea, mantiene una sorta di “pax mafiosa” che facilita l’infiltrazione nel tessuto socioeconomico. I sodalizi storici continuano a prosperare attraverso traffici tradizionali come droga, usura ed estorsioni, ma hanno anche affinato le tecniche di penetrazione negli appalti pubblici, con un aumento dei reati tributari, particolarmente a sud del capoluogo.

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