Una necropoli è stata scoperta in un cantiere edile privato (ora sotto sequestro) vicino alla Certosa di Padula: scattano quattro denunce. La rivelazione di oltre venti antiche tombe non è stata comunicata alle autorità competenti per la tutela del patrimonio culturale. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Una necropoli scoperta in un cantiere a Padula: quattro denunce
Un autentico tesoro archeologico è stato rinvenuto in un cantiere edile privato, ora sotto sequestro dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Napoli. Quattro persone sono state denunciate. La scoperta risale alla primavera dello scorso anno, in un’area vicina alla Certosa di Padula, dove è emersa una necropoli contenente oltre 20 tombe risalenti al V e IV secolo a.C., in una zona non precedentemente nota per la presenza di reperti storici. Durante i lavori, sono stati rinvenuti i reperti, ma i responsabili del cantiere non hanno segnalato l’accaduto. Tuttavia, i carabinieri della Compagnia di Sala Consilina, sotto la guida del capitano Veronica Pastori, sono stati informati e hanno prontamente intervenuto.
L’area
L’area in questione è stata sottoposta a sequestro preventivo su ordine della Procura di Lagonegro, con l’obiettivo di prevenire ulteriori danni ai reperti archeologici e di permettere alla Soprintendenza di Avellino e Salerno di studiare e analizzare le sepolture danneggiate e parzialmente visibili. Al momento, si mantiene riserbo sugli studi in corso, ma alcuni dettagli saranno resi noti la prossima settimana durante una conferenza presso la Certosa di San Lorenzo, dove sono custoditi i reperti. Durante l’evento, verranno anche esposti alcuni pezzi del tesoro. Per quanto riguarda l’indagine, sono state denunciate quattro persone: il proprietario del terreno e il comitato dei lavori, gli amministratori dell’impresa esecutrice e il direttore dei lavori. Tutti sono originari del Vallo di Diano.
Le persone accusate sono ritenute responsabili di danneggiamento, distruzione di beni archeologici e omissione di denuncia alle autorità competenti. Su disposizione delle autorità giudiziarie, la Soprintendenza di Salerno ha avviato attività di verifica e scavo stratigrafico nell’area sequestrata, scoprendo circa 20 antiche sepolture, alcune delle quali parzialmente distrutte e visibili, mentre altre sono emerse durante le operazioni. A seguito di un primo intervento scientifico, sono stati recuperati circa 200 reperti in tutta l’area. Durante gli scavi, è stata inoltre rinvenuta una tegola in terracotta con un’incisione particolare che rappresenta un uomo a cavallo, considerata dagli archeologi un unicum tra i ritrovamenti nel Vallo di Diano.
Una parte del materiale è stata restaurata e queste opere saranno presentate mercoledì. Oltre al loro significativo valore economico, la scoperta della necropoli offrirà l’opportunità di condurre studi di grande importanza. Alcuni di questi spunti verranno illustrati durante l’incontro organizzato alla Certosa. Padula si conferma sempre di più come una città “scrigno” di tesori, sia nascosti che meno noti.