L’utilizzo di un’applicazione di intelligenza artificiale ha portato all’annullamento di un esame universitario a Ferrara. Il caso riguarda l’ultima prova di psicobiologia e psicologia nel corso di laurea in Scienze motorie dell’Università di Ferrara. L’esame, basato su domande a risposta multipla, si è svolto sulla piattaforma Google Moduli, con la possibilità per gli studenti di utilizzare computer o tablet.
Ferrara, intelligenza artificiale all’università: esame annullato
Due giorni dopo la prova, gli studenti hanno ricevuto una doppia comunicazione via e-mail. La prima, di carattere generico, attribuiva l’annullamento dell’esame a problemi tecnici. La seconda, invece, forniva dettagli più precisi:
“Care studentesse e cari studenti, in una precedente comunicazione vi avevamo informato dell’annullamento della prova d’esame attribuendolo a problemi tecnici della piattaforma. Tuttavia, a seguito di verifiche interne, è emerso che numerosi partecipanti hanno fatto uso di strumenti esterni, come ChatGPT e altre applicazioni online, per rispondere alle domande.”
Le motivazioni della decisione
La professoressa Laila Craighero, intervistata dal quotidiano La Nuova Ferrara, ha spiegato che inizialmente l’annullamento era stato motivato da un errore tecnico, in quanto una studentessa risultava assente pur avendo partecipato all’esame. Tuttavia, ulteriori controlli hanno evidenziato un’anomalia nei risultati: una media molto alta nelle risposte, in particolare proprio della studentessa segnalata, ha fatto emergere il sospetto di utilizzo di strumenti esterni. A seguito di questa scoperta e delle segnalazioni di altri studenti, l’ateneo ha deciso di invalidare l’intero esame, prevedendone una nuova somministrazione con sistemi che impediscano l’uso di strumenti non consentiti.
Le proteste degli studenti
La decisione ha sollevato malcontento tra gli studenti, soprattutto tra coloro che avevano sostenuto la prova in modo corretto. Molti hanno sottolineato le difficoltà logistiche e personali legate alla ripetizione dell’esame, specialmente per chi lavora, vive lontano o ha impegni familiari. Tuttavia, l’università ha ritenuto necessario garantire l’equità della valutazione e prevenire episodi simili in futuro.
