“Ti sfregio con l’acido”, insegue e minaccia l’ex: un uomo di 38 anni, originario di Castellammare di Stabia, è stato arrestato dai carabinieri nella serata di domenica 2 febbraio a Ravenna. Durante le indagini, i militari hanno scoperto che l’uomo possedeva illegalmente una pistola calibro 7.65, insieme a due caricatori e 15 proiettili.
Insegue e minaccia l’ex: arrestato a Castellammare di Stabia
Un uomo di 38 anni, originario di Castellammare di Stabia, è stato arrestato domenica sera a Ravenna dai carabinieri del Radiomobile dopo aver perseguitato la sua ex compagna in auto e sfondato con un pugno il finestrino della sua vettura. Durante le indagini, i militari hanno scoperto che l’uomo possedeva illegalmente una pistola calibro 7.65, insieme a due caricatori e 15 proiettili.
Le indagini
L’arresto è avvenuto dopo la denuncia della vittima, che ha descritto un crescendo di minacce e atti persecutori, inclusi intimidazioni di morte. Dalle informazioni raccolte, risulta che la relazione tra i due sia durata dal 2009 al 2024, ma dopo la separazione l’uomo avrebbe iniziato a perseguitarla, costringendola persino a lasciare il lavoro da barista, che aveva svolto per quasi vent’anni, a causa della sua gelosia. Le minacce, secondo quanto dichiarato dalla donna, sarebbero state chiare: “Devi lasciare Ravenna, ti sfregio con l’acido, sei morta, devi prendere le gocce per dormire a vita”.
Le violenze
L’escalation di violenza avrebbe raggiunto il culmine domenica scorsa, quando l’uomo, sospettando che l’ex avesse una relazione con un familiare, le avrebbe detto al telefono: “Vi sparo a tutti e poi mi ammazzo”, prima di uscire di casa armato.
Durante l’udienza di convalida, il 38enne, assistito dall’avvocato Luigi Filippo Gualtieri, ha riconosciuto alcuni comportamenti, ma ha contestato la ricostruzione fornita dalla sua ex. Riguardo alla pistola, ha affermato di averla trovata per caso mentre lavorava. Il giudice per le indagini preliminari, Andrea Galanti, ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere, su richiesta del pubblico ministero Francesco Coco. L’arma è stata rinvenuta grazie alle informazioni fornite dalla vittima, che hanno consentito agli inquirenti di delineare un quadro di minacce e persecuzioni che si sono protratte nel tempo. L’indagine continua per chiarire ulteriori aspetti della vicenda.