Cronaca

Almasri, la Corte Penale Internazionale avvia inchiesta sul mancato arresto e sulla carenza di cooperazione da parte dell’Italia

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Almasri

La Corte Penale Internazionale ha avviato una inchiesta sul mancato arresto di Almasri e sulla carenza di cooperazione internazionale da parte dell’Italia. Attualmente, la questione è in fase di esame presso la Camera preliminare.

Almasri, avviata inchiesta sul mancato arresto

La Corte penale internazionale ha avviato un’inchiesta riguardante il mancato arresto di Almasri e la carenza di cooperazione internazionale da parte dell’Italia. Attualmente, la questione è in fase di esame presso la Camera preliminare. In questo contesto, secondo le disposizioni del regolamento della Corte, l’Italia avrà la possibilità di presentare le proprie osservazioni, dopo di che la Camera preliminare procederà con la valutazione della questione.

Cpi: «Il caso Almasri è attualmente esaminato dalla Camera preliminare»

«La questione relativa alla mancata osservanza da parte di uno Stato di una richiesta di cooperazione per l’arresto e la consegna da parte della Corte rientra nella competenza della Camera preliminare. Nell’ambito di questa procedura, secondo il Regolamento 109 (3), l’Italia avrà l’opportunità di presentare le proprie osservazioni». Queste informazioni sono state fornite dal portavoce della Corte penale internazionale, Fadi El Abdallah, in merito al caso Almasri, sottolineando che «al momento non esiste alcun procedimento pendente presso la Cpi contro alcun funzionario italiano».

Cpi: «Nessun commento sulle denunce contro Meloni, Nordio e Piantedosi»

«Sono stati segnalati casi di richieste al procuratore capo della Corte penale internazionale per avviare procedimenti contro individui ai sensi dell’art. 70 (oltraggio alla Corte)», ma «l’ufficio del procuratore non rilascia commenti su tali comunicazioni». Lo ha dichiarato il portavoce della Corte penale internazionale, Fadi El Abdallah, in merito alla denuncia presentata il 5 febbraio all’Aja da un rifugiato sudanese contro la premier Giorgia Meloni e i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, accusati di ostacolare l’amministrazione della giustizia per la mancata consegna del generale libico Nijeem Osama Almasri. «Riguardo a questa questione separata – ha aggiunto – l’ufficio del procuratore ha specificato che, secondo lo Statuto di Roma, il trattato istitutivo della Cpi, qualsiasi individuo o gruppo da qualsiasi parte del mondo può inviare informazioni (definite ‘comunicazioni’ dalla Cpi) al procuratore».