Cronaca

Delitto del trapano, non ci sono più dubbi: Dna di Verduci compatibile con quello sulla scena del crimine

Maria Luigia Borrelli
Maria Luigia Borrelli
Maria Luigia Borrelli

Gli esami del DNA hanno confermato la corrispondenza tra il profilo genetico di Fortunato Verduci e le tracce rinvenute nel luogo dell’omicidio di Luigia Borrelli nel 1995.

Dna di Verduci compatibile con quello sulla scena del crimine

Le analisi genetiche hanno confermato che il profilo del DNA trovato sul luogo dell’omicidio di Maria Luigia Borrelli corrisponde in modo “esaustivo” a quello di Fortunato Verduci. La probabilità di tale corrispondenza è superiore di 100 miliardi rispetto alla popolazione mondiale. Questa informazione è emersa durante l’incidente probatorio odierno sul caso, relativo all’omicidio della prostituta uccisa con un trapano il 5 settembre 1995 in un appartamento di vico Indoratori a Genova.

La consulente della parte civile, Marina Baldi, ha confermato il risultato, facendo riferimento alla perizia del medico legale Selene Cisana, nominata dal gip Alberto Lippini. L’unico indagato, Fortunato Verduci, carrozziere di 65 anni, non era presente in aula, e i suoi avvocati, Andrea Volpe ed Emanuele Canepa, non hanno rilasciato dichiarazioni. Baldi, affiancata dall’avvocato di parte civile Rachele De Stefanis, ha spiegato che la perizia ha pienamente confermato la corrispondenza del DNA con quello di Verduci.

La difesa si è affidata al genetista Paolo Fattorini, che ha redatto una sua perizia, ma secondo Baldi non ci sono obiezioni sostanziali rispetto alle conclusioni dell’accusa. Rispondendo a una domanda sul caso di Yara Gambirasio, Baldi ha sottolineato l’importanza dell’identificazione tramite DNA anche in quel caso. Ora, la pm Patrizia Petruzziello potrà concludere le indagini e decidere se procedere con il rinvio a giudizio per Verduci.

Le indagini

Il collegamento a Verduci è stato possibile grazie a un’indagine genetica complessa. Sebbene il DNA trovato sulla scena non corrispondesse a nessun profilo diretto, è stato rintracciato un profilo simile in un detenuto del carcere di Brescia, lontano parente di Verduci. Da lì gli inquirenti sono riusciti a ricostruire il codice genetico di Verduci, che ora è accusato di essere il responsabile dell’omicidio. Tra gli elementi a suo carico vi sono anche le sigarette Diana Blu trovate sul luogo del delitto, le stesse che Verduci continua a fumare. Inoltre, in una telefonata intercettata, Verduci sembra implicarsi in un altro delitto, anche se quest’elemento non è stato determinante per l’arresto.

Secondo la pm Petruzziello, Verduci, che soffre di ludopatia ed è gravato dai debiti, avrebbe ucciso Luigia Borrelli durante una rapina dopo averla picchiata violentemente. Gli investigatori ora stanno esaminando un possibile collegamento con un altro caso irrisolto, l’omicidio della merciaia Anna Rossi Lamberti, avvenuto a Genova nel 1998. Il DNA di Verduci sarà comparato con le tracce biologiche rinvenute su quella scena del crimine.

 

 

 

 

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