Bambina di 10 anni violentata da un anziano davanti ad un ufficio postale a Teramo: il 71enne della Val Vibrata è stato assolto perché ‘incapace di intendere e volere’. L’incidente risale alla fine di aprile 2023, quando la zia della bambina, che si trovava con lei, ha immediatamente denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine.
Teramo, bambina di 10 anni violentata da un anziano: assolto
Un 71enne della Val Vibrata è stato assolto dopo aver palpeggiato una bambina di 10 anni davanti a un ufficio postale. Non era in sé al momento dell’atto, e nonostante una patologia già diagnosticata, ha dovuto affrontare un processo. I giudici, presieduti da Claudia Di Valerio, hanno stabilito che l’uomo era totalmente incapace di intendere e volere al momento del reato. L’incidente risale alla fine di aprile 2023, quando la zia della bambina, che si trovava con lei, ha immediatamente denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine.
La violenza
La bambina, approfittando della splendida giornata di sole, era rimasta a giocare in strada mentre la zia, in attesa di svolgere alcune commissioni, la osservava dalla vetrina delle Poste. Questo è andato avanti fino a quando un anziano è apparso all’improvviso, afferrando con forza il collo della bambina come se volesse abbracciarla. Tuttavia, subito dopo, le ha impedito di reagire e ha iniziato a palpeggiarla, sopra i vestiti, nelle sue parti intime, come riportato dall’accusa. A spingerlo a fuggire poco dopo, probabilmente, è stata la realizzazione che la piccola non era sola, ma con lei c’era qualcuno che non aveva notato prima: la zia, che, uscendo dall’ufficio postale, ha cominciato a urlare per attirare l’attenzione dei passanti.
Nei confronti dell’anziano non è stata adottata alcuna misura cautelare. Il 71enne, dopo essere stato identificato, è stato iscritto nel registro degli indagati a piede libero per violenza sessuale aggravata dall’età della vittima. Durante le indagini preliminari sono emerse due diverse condizioni psichiatriche che hanno influenzato l’andamento del caso. Una consulenza effettuata dallo psichiatra Domenico Di Sante il giorno dopo i fatti ha rivelato che il 71enne era totalmente incapace di intendere e volere, affetto da una patologia conclamata di schizofrenia cronica paranoidea da dieci anni.
La consulenza
Contrariamente a quanto si potesse pensare, la consulenza richiesta dalla procura durante l’incidente probatorio allo psichiatra Luigi Olivieri ha rivelato che l’anziano era parzialmente capace di intendere e volere al momento dei fatti, e in grado di partecipare al procedimento penale esercitando pienamente e consapevolmente il diritto di difesa. Pertanto, il 71enne è stato portato a processo e, come richiesto dalla pm d’udienza Monia Di Marco al termine della sua requisitoria, è stato assolto (il fascicolo è gestito dalla pm Greta Aloisi). «In quel periodo era completamente scompensato perché assumeva una dose di farmaci inferiore a quella prescritta», ha sottolineato la pubblica accusa in aula. «Oggi l’anziano vive da solo, ha ripreso a seguire regolarmente la sua terapia e sta meglio, ricevendo anche supporto dai servizi sociali», ha dichiarato con soddisfazione il suo legale, l’avvocata Silvana Peracchia.