Cronaca

Emanuele Toffolon morto di crepacuore 24 ore dopo aver dato l’ultimo saluto alla moglie: la commovente e tragica storia a Treviso

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Emanuele Toffolon e la moglie - Foto de Il Messaggero

Emanuele Toffolon è morto di crepacuore 24 ore dopo il funerale della moglie: la commovente e tragica storia arriva da Treviso. Dopo 62 anni di vita insieme, i due avevano festeggiato il loro anniversario il 29 dicembre scorso ma poi è sopraggiunta la tragedia.

Treviso, morto 24 ore dopo il funerale della moglie

Una storia di amore eterno e di passioni condivise fino alla fine, anche nella morte. Flavia Cocco, 82 anni, e il marito Emanuele Toffolon, 85 anni, titolare della storica azienda “Autotrasporti Toffolon Emanuele srl”, sono venuti a mancare entrambi, lasciando un profondo vuoto nella comunità.

Un legame unico e indissolubile

Dopo 62 anni di vita insieme, festeggiati il 29 dicembre scorso, Flavia ed Emanuele hanno condiviso un’esistenza arricchita dalla nascita di otto figli. Purtroppo, sono venuti a mancare a sole 24 ore di distanza l’uno dall’altro, segnando la conclusione di un legame straordinario. Flavia è deceduta per prima, dopo un periodo di salute già compromessa. Emanuele, colpito da un dolore ineluttabile, ha partecipato con grande dignità al funerale della sua amata moglie, per darle un ultimo saluto. Tuttavia, durante la notte, ha accusato un malore; il suo cuore non ha retto al dolore e ha perso la vita. Questo dramma ha profondamente toccato la comunità di Castello di Godego, dove la famiglia era molto conosciuta. Lunedì scorso, la chiesa ha dovuto riaprire le porte per celebrare il funerale di Emanuele (Flavia era stata sepolta la settimana precedente), con la partecipazione di numerosi paesani, amici e conoscenti della coppia.

Una storia d’amore, quella dei coniugi Toffolon, che hanno sempre affrontato la vita insieme, condividendo ogni aspetto: lavoro, famiglia e numerosi sacrifici, ma anche i momenti più difficili.

L’incidente

Un episodio drammatico si verificò il 25 gennaio 1989. Emanuele, camionista e attivo nel settore degli autotrasporti, fu coinvolto in un gravissimo incidente stradale a Seriate, un maxi tamponamento che causò molte vittime. Rimasto intrappolato tra le lamiere della sua cabina, Emanuele riuscì a salvarsi grazie alla prontezza di riflessi: legò con la cintura la gamba gravemente ferita, evitando così un’emorragia fatale. Tuttavia, la gravità della lesione fu tale che i medici furono costretti ad amputargli la gamba per salvargli la vita.

La presenza di Flavia, in quel momento drammatico, si rivelò cruciale e rafforzò ulteriormente un legame già solido. «Quell’incidente – raccontano oggi i figli – lo ha costretto a cambiare la sua routine quotidiana, ma lo ha spinto a impegnarsi ancora di più per portare avanti l’azienda, che, grazie anche al nostro supporto, è cresciuta notevolmente. Ora continueremo a gestirla in suo nome, un modo per onorarlo come merita». Tra le attività familiari e la ricerca di nuovi equilibri, Flavia ed Emanuele sono riusciti a trovare spesso il tempo per fare del bene e dedicarsi alla solidarietà e alla loro comunità. Sempre in modo discreto, come era nel loro stile, si sono affidati alla Madonna della Crocetta.

L’ultimo gesto di amore

Il 29 dicembre scorso si è tenuta l’ultima grande celebrazione familiare: nonostante le condizioni di salute di entrambi fossero un po’ precarie, hanno riunito attorno alla tavola i loro 8 figli, 11 nipoti e il pronipote. Un ritratto di famiglia che si è rivelato essere anche l’ultimo di una vita meravigliosa trascorsa in armonia.

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