Il 12 febbraio, Polizia e Guardia di Finanza hanno effettuato un’operazione a Domicella (Avellino) contro il caporalato e l’immigrazione clandestina, scoprendo un opificio tessile gestito da due cittadini bangladesi.
Operazione congiunta contro lo sfruttamento lavorativo
Nella mattinata del 12 febbraio, la Polizia e la Guardia di Finanza hanno condotto un’importante operazione di polizia giudiziaria nella zona PIP di Domicella (Avellino). L’azione mirava a contrastare il fenomeno del caporalato e del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Durante il blitz è stato individuato un capannone industriale adibito a opificio tessile gestito da due cittadini di origine bangladese. Al suo interno lavoravano 10 cittadini extracomunitari (di nazionalità indiana e bengalese), ma solo 3 risultavano regolarmente assunti, mentre gli altri 7 operai erano impiegati in nero.
Condizioni di lavoro degradanti
Le indagini hanno rivelato gravi forme di sfruttamento lavorativo, con retribuzioni illegali e ambienti di lavoro privi di condizioni minime di sicurezza e igiene. Tra le principali violazioni riscontrate: retribuzione di soli 4 euro all’ora, ben al di sotto dei minimi contrattuali, presenza di un solo bagno malfunzionante per tutti gli operai, operai costretti a consumare i pasti sul banco da lavoro e nessuna misura di sicurezza per la prevenzione degli incendi e la protezione sul lavoro
Sequestro dell’opificio e denunce
A seguito dei controlli l’opificio è stato sequestrato per gravi carenze igienico-sanitarie e per mancato rispetto della normativa sulla sicurezza del lavoro. I datori di lavoro sono stati denunciati per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Proposta la sospensione dell’attività imprenditoriale all’Ispettorato del Lavoro di Avellino
Indagini coordinate dalla Procura di Avellino
L’operazione è stata condotta sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Avellino, confermando l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta al caporalato e nella tutela dei diritti dei lavoratori.
L’ennesimo episodio di sfruttamento che riporta l’attenzione sulle condizioni di lavoro irregolari nel settore tessile, una piaga diffusa in diverse aree del Paese.